Preoccupa la raccolta delle castagne, bene invece le olive

Preoccupa la raccolta delle castagne, bene invece le olive
di Luca Telli
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Domenica 4 Ottobre 2020, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 12:16
Raccolta delle castagne in ritardo di una settimana, bloccata dal maltempo e dal meteo estivo. Spaccata la zona cimina. «Più corretto parlare di due macroaree», spiega Giuliano, titolare dell'Orfrutticola Filippi di Canepina. Linea di demarcazione l'altitudine: «Sopra una certa altezza la produzione è molto scarsa per non dire azzerata. Intorno ai paesi invece regge». Responsabile della situazione la differente reazione delle piante alle piogge di giugno e alla siccità dei due mesi successivi, con un microclima migliore che si è venuto a creare nelle zone più basse.

Il risultato: un calo della produzione non ancora quantificabile. «La zona colpita è quella che garantiva la percentuale di frutto più alta, ma qualsiasi bilancio è prematuro continua Filippi aspettiamo almeno la terza settimana di raccolta». Una dato non in linea con quello che sembra uscire dalle altre aree produttive del Paese, dove si registra una discreta disponibilità di prodotto con una prezzatura che, secondo le elaborazioni di Borsa merci telematica, nei mercati all'ingrosso si attesta tra i 2,50 a 3,50 euro/Kg per il calibro da 80-85 pezzi per un chilo e da 3,50 a 4,50 euro/chilo per il calibro da 70-75 pezzi per un chilo.

A preoccupare, e spingere ulteriormente al ribasso le previsioni, c'è anche la situazione meteorologica con l'allarme che potrebbe estendersi oltre le 36 ore comunicate dalla Regione Lazio. «Pioggia e vento, non fanno bene al raccolto spiega Dino Rapiti, che con il padre gestisce un'azienda agricola tra Vallerano e Vignanello -. Quando arriva con una forza come quella di ieri strappa facilmente i ricci non ancora maturi dalle piante: una volta a terra il prodotto è perso. Aspettiamo e confidiamo nei prossimi giorni».

Aspettare è diventato il mantra anche degli olivicoltori per i quali l'anno sembra riservare produzione e qualità in aumento. Un più sulla bilancia commerciale rispetto allo scorso anno quando la resa era stata minima a fronte di standard qualitativi elevati. «Molti produttori hanno deciso di posticipare la raccolta spiega Francesca Boni, titolare dell'azienda agricola Traldi di Vetralla Va dato modo alla pioggia di penetrare a fondo e sostenere la pianta nell'ultima parte dello sviluppo. Manca ancora un po' e la prudenza non è mai troppa, ma salvo sorprese sarà un anno di carica».

Chi ha tracciato un bilancio pressoché definitivo sono invece i viticoltori. Buono nel sud e a est, meno a nord della provincia dove diversi produttori hanno lamentato un calo significativo. Una curva negativa compensata da un prodotto migliore. «Non ci lamentiamo spiega Filippo Lotti, che insieme ai fratelli guida l'azienda di famiglia tra Cellere e Canino Il vino del 2020 ha tutte la caratteristiche per essere un prodotto d'eccellenza».
 
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