Posti letto insufficienti, Malerba (Cisl): "Viterbo peggio di tutti nel Lazio. La politica deve cambiare"

Belcolle
di Federica Lupino
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Domenica 4 Luglio 2021, 06:15

“Mancano circa 270 posti letto perché gli standard minimi vengano rispettati. La politica si attivi per rivedere immediatamente il piano, senza attendere il triennio. Aumentare le dotazioni significa assicurare ai viterbesi pari opportunità di accesso alla sanità pubblica”. Mario Malerba, responsabile del Dipartimento socio-sanitario per la Cisl, commenta amareggiato i dati emersi dalla “Programmazione della rete ospedaliera 2021-2023”, approvata di recente dalla direzione Salute e integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio.

Come riportato ieri su queste colonne, dal documento emerge quella che non è certo una novità: nella Tuscia ci sono pochi posti letto, appena 897 di tutte le tipologie (51 di lungo degenza, 119 di riabilitazione e 687 per acuti). Ma i numeri secchi poco dicono di sé. “Quanto sia grave la penuria lo dimostra il confronto con le altre province laziali, Roma esclusa. Se guardiamo solo i posti letto per acuti, noi ne abbiamo 2,3 ogni mille abitanti: Rieti, per fare un esempio, arriva a 2,7. Se invece – continua Malerba – prendiamo in considerazione anche la riabilitazione e la lungo degenza, noi siamo a 2,83 mentre Frosinone è a 2,93 e Latina a 3,12”.

L’attuale situazione, ricorda il sindacalista, è il risultato delle dismissioni che hanno colpito gli ospedali periferici negli ultimi decenni con la chiusura o rimodulazione delle attività nelle strutture di Orte, Vetralla, Montefiascone e Ronciglione dalla fine degli anni '90 alla storia più recente. “La diretta conseguenza – accusa Malerba – è una continua congestione del pronto soccorso di Belcolle dove spesso i pazienti stazionano in attesa che si liberi un posto in reparto e la mobilità passiva che, seppure migliorata negli ultimi anni, resta imponente”.

Il rappresentate Cisl tiene a ribadire un concetto: “Il problema – rimarca – non è imputabile alla direzione aziendale bensì alla politica sanitaria regionale dei posti letto.

E proprio la politica, dopo che i tecnici hanno stilato questo piano triennale, si assuma le sue responsabilità per ridare dignità agli abitanti della nostra provincia”.

Eppure, nel documento il sindacalista trova anche degli spunti positivi. “Penso alla previsione della degenza infermieristica che mi auguro possa presto realizzarsi anche a Belcolle. Si tratta di un nuovi tipo di reparto gestito interamente da personale infermieristico, dedicato alle persone a breve dimissibili”. Ma il tasto dolente resta quella dei posti letto: “Auspico – conclude – una presa di coscienza della politica. Ci restituiscano quando è nel nostro diritto di cittadini”.

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