Inquinamento da polveri sottili, la maglia nera spetta a Civita Castellana. Salva Viterbo

La centralina di Civita Castellana
di Ugo Baldi
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Martedì 26 Gennaio 2021, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 11:36

Civita Castellana è la città viterbese che nel 2020 ha superato più di ogni altra i dati sulle polveri sottili. La centralina di via Petrarca ha registrato 25 sforamenti in 12 mesi, rilevando una media di polveri pari a 22 microgrammi al giorno. Rischiando un blocco del traffico, visto che per legge sono 24 gli sforamenti ammessi in un anno.Lo dicono i dati del report della Regione sul monitoraggio della qualità dell'aria, tenuta sotto osservazione da cinque centraline presenti nel Viterbese.

Ognuna di queste elabora i dati (il Pm 10) dei gas di scarico degli autoveicoli, impianti industriali, riscaldamento domestico e altre emissioni «con l'obiettivo di far aumentare i livelli della qualità dell'aria, che causano effetti sulla salute».

Tra cui i disturbi collegati all'apparato respiratorio. «A Civita dice il sindaco Luca Giampieri- seguiamo con attenzione questa situazione. Se saliranno i parametri, siamo pronti ad intervenire con una serie di provvedimenti straordinari e mirati, tra cui il divieto di circolazione per i mezzi inquinanti.

Poi provvederemo al lavaggio delle strade. Ma va detto che siamo anche penalizzati dalla posizione della centralina».Buona, invece è la situazione a Viterbo (media 17 microgrammi) dove solo una volta sono stati superati i limiti. Stessa situazione a Sant'Agostino nel territorio di Tarquinia (media 15).

Due i picchi rilevati ad Acquapendente (media 15), mentre a Monte Romano (media 16) non si è verificato invece nessun superamento dei limiti. Già a suo tempo Legambiente Lazio aveva sottolineato che a Civita Castellana si soffriva di mal d'aria e aveva segnalato che erano stati registrati 7 superamenti in 15 giorni nella scorsa primavera, con una media di 56 microgrammi di polveri, che diluiti nell'arco di 15 giorni erano scesi però a 44 (il massimo consentito è però di 40). Nel Lazio, la città non è la sola a navigare in questa situazione difficile: Cassino, Ceccano, Colleferro, Ferentino, Frosinone e alcune zone di Roma (stazione Tiburtina) più o meno presentano gli stessi problemi.

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