Poggino, gli imprenditori al sindaco: «Decidete ora, dopo che siamo morti non serve più»

Poggino, gli imprenditori al sindaco: «Decidete ora, dopo che siamo morti non serve più»
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 9 Aprile 2021, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 17:28

Serviranno i supplementari. L’incontro di ieri tra il sindaco Giovanni Arena e il presidente del consorzio Apea, Enzo Mancini, si è chiuso con un nulla di fatto. Il primo ha proposto una soluzione sul modello Civita Castellana, con il Comune socio sostenitore e non all’interno, e il secondo ha ribadito un concetto anche banale: «Prendete una decisione, ce la comunicate e poi vediamo. Possibilmente prima che siamo morti».

Le Apea, come quella al Poggino, sono aree produttive ecologicamente attrezzate, nate per realizzare programmi in grado di sostenere uno sviluppo industriale e tecnologico sostenibile. Il 16 febbraio il Comune ha inviato al consorzio una diffida, dopo aver trovato un vulnus nella costituzione, avvenuta in era Michelini sindaco. Dopo le critiche dell’opposizione per come è stata gestita la vicenda, ieri l’incontro per cercare di risolvere la situazione. «Ho chiesto al sindaco – dice Mancini – di prendere una decisione, sulla base della quale decideremo anche noi il da farsi. E’ un problema che devono risolvere loro, è inutile che mi vengano a raccontare dove sta il cavillo: dicano cosa vogliono fare».

Secondo il presidente del consorzio bisogna agire in fretta. «Hanno avuto un po’ di problemi tra di loro, c’erano i capigruppo dei partiti e sono stati molto critici con l’amministrazione: hanno detto che questa cosa andava gestita diversamente. Non sono andato lì con gli avvocati, come chiedevano. Poi se serviranno li utilizzeremo. Solo che abbiamo perso un sacco di tempo». Il bando della Regione da 11 milioni in scadenza il 30 aprile? «Se non lo prorogano, non si può più fare.

C’erano i progetti pronti, due o tre – continua Mancini - ma il Comune non ha sciolto la riserva. Il sindaco dice che dobbiamo trovare una soluzione, dopo che siamo morti però non serve più. Questa cosa non la possiamo tollerare oltre: gli ho riferito che lì non vado più, ci ho già perso tanto tempo».

Il caso è tornato anche in consiglio comunale, con le interrogazioni di Alvaro Ricci (Pd) e Chiara Frontini (Viterbo 2020). Arena ha risposto così: «Secondo il segretario generale e il dirigente delle società partecipate – ha spiegato - i progetti possono essere presentati anche senza la presenza del Comune nel consorzio. Non c’è un atto del consiglio che ne abbia deliberato l’ingresso, c’è un vulnus che va colmato. Il bando? I termini sicuramente saranno prorogati. La prossima settimana andrò io stesso al Poggino e dimostrerò di essere al fianco degli imprenditori».

Secondo Frontini, se il problema è il consorzio, si può cambiate la natura giuridica dell’Apea. Critici Ricci e Barelli: «Volete farlo saltare? Perché la diffida è a procedere a ogni atto. Sta tenendo a bagnomaria questo processo», ha sostenuto il dem. «Sindaco, il problema l’hai creato tu - ha concluso il civico - ci dovevate pensare il 16 febbraio. E non è vero che la non presenza del Comune non cambia le cose». Quindi ha depositato la richiesta di consiglio straordinario sul tema, stavolta in forma aperta.

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