Pochi servizi pubblici per le famiglie: nel Viterbese aumenta la dispersione scolastica

Pochi servizi pubblici per le famiglie: nel Viterbese aumenta la dispersione scolastica
di Federica Lupino
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 05:45

Aumentano le famiglie monogenitoriali ma i servizi pubblici restano ridotti al luminicino. E questo favorisce anche la dispersione scolastica. È la fotografia di una provincia che stenta ad adattare l’offerta alla società che cambia, quella che emerge dai dati Istat e del ministero dell’Istruzione. Un esempio su tutti è quello della percentuale di edifici scolastici statali dotati di mensa nei comuni. L'istantanea, relativa all’anno scolastico 2020/21, misura il rapporto percentuale tra gli edifici scolastici statali dotati di mensa e il totale degli stessi (pubblicati sul portale open data del ministero, sono forniti dagli enti locali proprietari o gestori degli edifici adibiti ad uso scolastico). Ebbene, stando a quanto dichiarato non risulta alcun servizio mensa nelle scuole di 23 comuni su 60: Carbognano, Castiglione in Teverina, Celleno, Cellere, Civita Castellana, Fabrica di Roma, Farnese, Gradoli, Graffignano, Ischia di Castro, Latera, Lubriano, Monterosi, Onano, Oriolo Romano, Piansano, Proceno, San Lorenzo Nuovo, Tessennano, Tuscania, Vallerano, Vasanello, Vejano. Tra i restanti paesi, spicca in positivo il dato di Soriano nel Cimino dove risultano tre mense.

Eppure, avere la possibilità di lasciare i figli a scuola per il pranzo sarebbe di notevole aiuto per i genitori che lavorano, soprattutto se single. Nel Lazio del resto prevalgono, più che in Italia, le famiglie monocomponente (36,1% versus 33%) mentre le famiglie con 5 o più componenti sono il 4,4% contro un dato nazionale pari al 5,3% .

E nella Tuscia? Il numero di famiglie risulta essere di 142.217 mentre la media di componenti è di 2,2 contro il 2,3 dell’Italia e il 2,4 sia di Frosinone sia di Latina.

Altro tema quello degli indici socio-economici. In generale nel Lazio, pur essendoci una più alta concentrazione del reddito rispetto al dato nazionale indagini demoscopiche dimostrano che il 32,1% delle famiglie ha risorse economiche scarse (contro il 30,7% delle famiglie italiane) e che il 2,4% ha risorse assolutamente insufficienti. La provincia di Viterbo in tema di indici socio economici è sotto la media regionale. Questa circostanza, unita alla carenza di servizi di istruzione e formazione sul territorio, possono determinare l’abbandono precoce del percorso di istruzione e formazione. Sempre secondo i dati dell’istituto di statistica, nel 2018 in Italia il 13.5% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni è uscito dal proprio percorso educativo prima di conseguire il diploma. Nel Lazio la percentuale di ragazzi 18-24 che hanno abbandonato precocemente gli studi è dell’11.3%. Nel Viterbese il tasso è alto e in crescita, ma resta comunque inferiore alla media regionale, fermandosi al 7,7.

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