Picchiata dal marito, perde un occhio: «Uomini così non cambiano, troviamo il coraggio di denunciare»

Violenza sulle donne
di Maria Letizia Riganelli
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Domenica 9 Settembre 2018, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 16:09
L’occhio sinistro non si vede. La palpebra è abbassata e per il momento non si aprirà. Quando parla ha spesso la testa obliqua quasi per nascondere la parte di viso che le è stata deformata. Ma quando incontri lo sguardo l’occhio destro, verde e brillante, ti fulmina in un secondo. E vedi l’energia che esce dagli occhi e illumina il suo sorriso.

Lei è una 33enne viterbese vittima di maltrattamenti familiari che a maggio scorso ha deciso di ricominciare.
Denunciare il marito, prendere la sua bimba di appena un anno e andarsene lontano da lui. 

«Voglio raccontare la mia storia perché spero che altre persone che stanno vivendo quello che ho sopportato io trovino la forza di chiudere e ricominciare».La storia d’amore tra lei e il marito inizia sei anni fa. Lei a Viterbo, lui a Roma. Un amore travolgente che va avanti contro tutto e tutti. «I miei genitori, i miei amici mi dicevano di lasciar perdere, ma io ero troppo innamorata e davvero testarda
per dargli retta. Così sono andata a vivere con lui a Roma e poco dopo ci siamo sposati. Ma non è mai stato tutto rose e fiori. Lui mi ha sempre picchiato. Io ovviamente non stavo lì a prenderle, rispondevo…».

Finisce in ospedale varie volte. Sul labbro superiore, sulla fronte le cicatrici ricordano gli scontri. «Avevo la presunzione di cambiarlo. Ne ero convinta. Così ogni volta restavo con lui». Fino a pochi mesi fa. «Era maggio ero sul divano di casa a dare il latte a mia figlia. Lui si è svegliato, completamente ubriaco, e non trovandomi nel letto è venuto
a cercarmi. Era fuori di sé. Mi ha colpito con una scarica di cazzotti sul viso che non sono riuscita a parare perché avevo la bimba in braccio. Mi ha distrutto».

Poi la corsa in ospedale. «Ho avuto il distaccamento della retina dell’occhio sinistro. Ora non vedo più praticamente. E la rottura del muscolo elevatore della palpebra. Che non mi fa aprire l’occhio. Ma più di tutto ho capito e quel giorno ho detto basta. L’ho fatto soprattutto per la mia piccolina».
L’uomo è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e lesioni al commissariato di polizia della Capitale e presto dovrà fare i conti con la giustizia.

Lei invece è tornata a Viterbo con sua figlia. Ha trovato un nuovo lavoro. E ricominciato una nuova vita con l’energia di sempre. «Appena tornata qui ho incontrato un’amica ridotta più o meno come me e ho deciso di rendere pubblica la mia storia. Spero che sia di aiuto. Uomini come mio marito se picchiano una volta lo faranno ancora. Loro non cambieranno. Io c’ho provato e non ci sono riuscita. Ma sono riuscita ad andarmene. A ricominciare e a costruire un futuro per me e la mia bimba».
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