Piansano, la banca chiude il 22 ottobre. Resta (forse) l'Atm, ma solo se il locale sarà gratis

Piansano, la banca chiude il 22 ottobre. Resta (forse) l'Atm, ma solo se il locale sarà gratis
di Renato Vigna
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Lunedì 1 Agosto 2022, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 11:43

La data è stabilita: la filiale di Intesa San Paolo a Piansano chiuderà il 22 ottobre. A nulla sono valsi gli appelli del sindacato né il pressing del primo cittadino, Roseo Melaragni, affinché l’istituto cambiasse idea. L’ufficialità è arrivata durante un incontro tra i rappresentanti della banca e il sindaco. Eppure, almeno questo volta si intravede la soluzione per lasciare un presidio sul territorio.

“La decisione ormai l’hanno presa e non c’è margine di trattativa”, conferma Melaragni all’indomani della riunione. Eppure, almeno sulla richiesta di mantenere operativo un Atm la disponibilità c’è. Ma a una condizione: “Hanno chiesto al Comune di reperire un locale idoneo da mettere a disposizione a titolo gratuito per ospitare lo sportello. Sto cercando uno spazio adatto che abbia tutte le caratteristiche richieste. La banca – continua il sindaco – ha ribadito che, a proprie spese, non è disposta a garantire il bancomat. Ma se fosse a carico del Comune sì. Io ho chiesto però che, una volta individuato il posto e stabilito lì lo sportello, non ci siano ripensamenti e venga lasciato a lungo termine”.

Una vittoria a metà. Ma meglio di niente visto quanto accaduto in altri comuni del Viterbese lasciati a bocca asciutta dagli istituti bancari. Come rivelato dalla Cisl, in prima linea nel denunciare lo “spopolamento” del credito in provincia, dal 2008 al 2020 nella Tuscia si sono persi 51 sportelli, ovvero il 24,64% del totale di quelli presenti.. Nello stesso periodo, circa il 18% dei comuni è rimasto del tutto privo di una banca: Bassano in Teverina, Carbognano, Cellere, Civitella d’Agliano, Gallese, Graffignano, Ischia di Castro, Lubriano e Vasanello.

In alcuni casi, anche lo sportello Atm se ne è andato con la filiale.

“Siamo cautamente ottimisti che almeno a Piansano resti un presidio bancomat per le operazioni basilari, come ritiro contanti, versamenti e pagamento delle bollette" commenta Fortuna Mannino, segretario della Cisl che plaude al confronto tra Comune e banca.Ma resta che l’ennesima chiusura per il sindacato è un pessimo segnale per l’economia e la capacità attrattiva delle realtà locali. “Il fenomeno da alcuni anni sta travolgendo il Viterbese. Non vogliamo entrare nelle politiche aziendali ma è lecito pretendere maggiore rispetto verso i cittadini e gli enti locali. A proposito, già nelle scorse settimane – è la stoccata di Mannino – avevamo chiesto al presidente della Provincia, Alessandro Romoli, di organizzare un incontro con Abi, l’associazione bancaria italiana. Non ci risulta però alcun riscontro. Non vorremmo che stesse sottovalutando il problema”.

Anche la categoria First Cisl è sul pezzo. “Non siamo contro l’innovazione digitale, purché gli strumenti per poterne usufruire siano messi a disposizione di tutti. E non dimentichiamoci dei lavoratori: tre dipendenti – fa notare Alessandro Scorsini – andranno riposizionati. In queste settimane sono rimasti a disposizione dei clienti senza creare allarmismi o disservizi. Vigileremo sulla loro ricollocazione”.

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