I quadri, il colore, le creazioni: la mostra su Aldo Pennello, talento dei materiali

I quadri, il colore, le creazioni: la mostra su Aldo Pennello, talento dei materiali
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Venerdì 12 Maggio 2023, 10:59

Viterbo aveva pianto la sua scomparsa il 24 ottobre 2020. Oggi rende omaggio ad Aldo Pennello e lo ricorda con una mostra delle sue opere, nella ex chiesa degli Almadiani, dal titolo "Tra Dada e Pop-Art" che racchiude la cifra stilistica delle sue creazioni dominate come rileva la storica dell'arte Francesca Pandimiglio «da tavolozze riccamente cromatiche».

La stessa ricchezza che, partendo dall'ampia barba incorniciata da voluminosi mustacchi, connotava il suo abbigliamento su contrasti di colore e su accostamenti di tessuto. Fantasie che non avrebbero sfigurato in una sfilata d'alta moda.

La mostra che il capoluogo dedica a Pennello (1929-2020) storico titolare del negozio di stoffe a Corso Italia che aveva trasformato in un cenacolo culturale farà scoprire l'arte, la fantasia, la sapienza, l'eclettismo, insomma il lato segreto di un "arbiter elegantiarum" che in vita non ha mai voluto far ammirare le sue prove tra le arti figurative. Il motivo è forse da ricercare in una annotazione dell'assessore alla Cultura, Alfredo Antoniozzi, secondo cui «Aldo era un uomo di talento. Talento e carriera sono due cose distinte: se la carriera è pubblica, il talento è sempre privato».

Ad alzare il velo sul privato, ovvero sulla ricca produzione di Aldo (la catalogazione conta quasi 350 pezzi tra quadri, fotografie, poesie e altri scritti) è stata la nipote Rita Salimbeni. «E' stato mio desiderio afferma - consegnare le sue creazioni alla sua città tanto amata.

Non so dire se avrò il plauso di mio zio o meno, uomo di grande intensità interiore, dal carattere piuttosto singolare, anzi ispido direi. Non so se apprezzerà quello che stiamo facendo, ma correrò questo rischio. Geloso delle sue cose e della sua persona, mostrerò le sue creazioni offrendo agli occhi di chi guarda la sua anima».

Rita ama definire la pittura di Aldo ecosostenibile: «Per lo zio ogni materiale ha un'anima, ha il suo valore. Che sia plastica, stoffa, metallo, legno, pietra, carta, ritagli di giornale e involucri per cibo. Tutto ha una sua vita e tutto veniva utilizzato per rappresentare un'idea, strabiliante poi nella sua realizzazione. E su tutto domina il colore, quelli delle stoffe, dei filati, dei ricami tra cui era cresciuto».

La mostra sarà inaugurata domenica alle ore 18,30 agli Almadiani. Patrocinata dall'assessorato alla Cultura, è organizzata da Tusciart Italia eventi e Galleria Chigi, coordinata dai curatori Silvio Merlani e Giordano Perini, esperti dell'espressione e del linguaggio artistico di Pennello e responsabili del suo archivio.

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