Pd, ennesima spaccatura sulle comunali. Ciambella candidato sindaco, la minoranza abbandona. I documenti

La direzione del Pd viterbese
di Massimo Chiaravalli
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Lunedì 23 Aprile 2018, 20:22 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 12:25

Pd, in direzione comunale è rottura definitiva. La maggioranza ha presentato un documento con i risultati delle consultazioni, da cui è emersa la volontà dei circoli, dopo la consultazione, di candidare a sindaco Luisa Ciambella. Ma la minoranza subito dopo ha letto un altro documento, in cui ha accusato l’altra anima democratica di aver scelto una strada non condivisa. E poi si sono alzati e hanno abbandonato i lavori.

Ad aprile i lavori è stata Martina Minchella. Prima la relazione, poi la lettura del documento. Al termine delle consultazioni la grande maggioranza degli iscritti ha manifestato la volontà di candidare a sindaco Luisa Ciambella. Oltre ai numeri, qualcosa anche sulle alleanze: «Si è ritenuto di fare tesoro dell'esperienza del presidente Zingaretti e al tavolo della coalizione parteciperanno i mondi e gli ambienti civici rappresentati dal sindaco Leonardo Michelini, il movimento Moderati e riformisti, che da anni è alleato del centro sinistra, espressioni della lista civica
per Zingaretti della nostra provincia e del centro solidale. Al tavolo saranno presenti i socialisti con noi alleati a livello nazionale ed i rappresentanti della lista insieme presente alle politiche, nonché i rappresentanti della lista civica di sinistra». Intanto l’associazione La voce dei giovani «sta mettendo in campo la partecipazione alle elezione dei millenials».

I fioroniani hanno citato spesso il presidente della Regione Lazio, ma anche il neo assessore e il consigliere, laddove si parla della «fortuna di avere l’assessore regionale Troncarelli, che Zingaretti ha scelto dalla giunta Michelini, e dal consigliere regionale Panunzi. La lista sarà competitiva e plurale, espressione di tutte le anime, garantendo a ciascuna anima interna almeno la rappresentanza dell’ultimo congresso cittadino. Il Pd viterbese rivolge al
presidente Zingaretti, candidato alla segreteria nazionale del Pd, un accorato appello perché questa volta ancora di più si impegni e lavori per garantire nel rispetto delle indicazioni del territorio, l’unità del Pd viterbese, non consentendo ad alcuno furbizie e fughe. Il centro sinistra è uno a Viterbo come a Roma».

Alla fine per la minoranza Andrea Cutigni ha letto un secondo documento, firmato da lui insieme a Massimo Costantini, Simone Margottini, Roberto Melchiorri, Elda Pizzi e Francesco Taratufolo. «Nonostante le differenze – si legge - abbiamo accettato per spirito unitario un documento ed un coordinamento su cui avevamo molti dubbi. Nei giorni immediatamente successivi abbiamo scoperto che quel coordinamento era pensato dalla maggioranza come un organismo senza ruolo e senza funzione. Infatti, non è mai stato convocato. La maggioranza del partito ha deciso da sola il percorso, lo schema di gioco e la squadra senza possibilità di dialogo e confronto».

Quindi altre accuse pesantissime. «Il documento proposto alla direzione di oggi è una contraddizione in termini. Si dice di voler investire sulla coalizione e contemporaneamente si decide il candidato sindaco. Questo, dal punto di vista politico è un errore troppo vistoso, che dimostra soltanto come non ci sia alcuna reale volontà di costruire un’alleanza per vincere le elezioni». Le consultazioni degli iscritti? «Sono state una scelta improvvisata e portata avanti senza alcun criterio comprensibile e senza un percorso condiviso che consentisse realmente ai nostri iscritti di sapere su che cosa ci si pronunciasse. Se si vogliono coinvolgere, lo si decide in un organismo dirigente insediando una commissione di garanzia».

Quindi l’epilogo: «A fronte di tutto ciò – ha concluso Cutigni - appare evidente come la maggioranza abbia deciso fin dal principio di andare avanti da sola e a prescindere da tutto.

A questo punto lo faccia pure, ma sapendo che si assume interamente la responsabilità della rottura del Partito democratico. Per queste ragioni, abbiamo deciso di abbandonare i lavori della direzione dell’Unione comunale di oggi e non partecipare al voto». La maggioranza ha continuato comunque la riunione.

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