Partiti da Terni per sparare al dominicano in fuga. Regolamento di conti fra bande per lo spaccio

Partiti da Terni per sparare al dominicano in fuga. Regolamento di conti fra bande per lo spaccio
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Domenica 3 Marzo 2019, 16:43
Sarebbero partiti da Terni, a bordo di un suv, i due dominicani che si sono presentati alla porta dell'abitazione di piazzale Matteotti, a Suzzara (Mantova), dove vive la fidanzata della vittima dell'agguato. Un loro connazionale per anni già residente a Viterbo.

Un tentato omicidio che, ritengono gli investigatori, sarebbe legato ad un regolamento di conti per la gestione dello spaccio di droga. La vittima è Marcos Ados Rosa Jimenez, 24 anni, dominicano partito da Terni. Raggiunto da un colpo di pistola all'addome è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Nel carcere di Torino con l'accusa di tentato omicidio, sequestro di persona e porto d'arma da fuoco, sono rinchiusi due connazionali della vittima. Hanno 22 e 32 anni, risultano residenti nel bresciano, sul lago di Garda, ma sono domiciliati a Terni. Tutti e due hanno una lunga sfilza di precedenti per rapina e spaccio di stupefacenti. Lo stesso tipo di reati con cui ha fatto i conti in passato anche la vittima di quella che appare come una vera e propria resa dei conti.

La certezza è che il 24enne era partito da Terni qualche giorno fa per raggiungere la fidanzata a Suzzara. E' lì che giovedì sera ha aperto la porta ai due connazionali che l'hanno costretto a seguirli fino alla strada sotto la minaccia della pistola. Nel piazzale lui aveva tentato la fuga ma era stato raggiunto da un colpo che gli ha devastato l'addome. Le indagini dei carabinieri di Mantova si sono concluse venerdì sera a Torino, dopo che le ricerche erano state diramate in tutta Italia. Sarà una volante della polizia, durante un controllo, a fermare l'auto con a bordo tre dominicani. Per i due, individuati grazie ai filmati delle telecamere, scattano le manette. Il terzo risulterà estraneo all'agguato.

I due dominicani, stando ai primi riscontri investigativi, sarebbero partiti da Terni per uccidere. L'attentatore ha sparato due volte. La prima sulle scale ma il colpo non è partito. La seconda invece in mezzo alla strada, a bruciapelo. Emerge poi che il 24enne vittima dell'agguato, condannato a Viterbo per illecita detenzione di un machete e un coltello, aveva detto ai magistrati di andare in giro armato perché era stato minacciato da altri connazionali.

I due arrestati sono in cella e domani è in programma l'interrogatorio di garanzia per la convalida del provvedimento cautelare. Tra le piste battute dagli investigatori mantovani, alla luce dei precedenti specifici dei due fermati e della vittima, c'è quella del regolamento di conti legato al traffico di stupefacenti. «Il fatto che l'agguato sia stato compiuto a Suzzara - hanno precisato i carabinieri - è del tutto casuale. L'aggredito è stato raggiunto lì perché i suoi aggressori sapevano dove trovarlo e forse l'hanno seguito». Il ferito, che ha subito l'asportazione di un rene e gravi lesioni a fegato e intestino, è fuori pericolo.
 
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