San Martino al Cimino, ogni domenica e nei giorni festivi, alle ore 7.40 le campane della chiesa in piazza Buratti «suonano per un numero di volte esagerato. Per segnalare il nostro disagio, non trovando nessuno di giorno nella chiesa e nei locali adiacenti, abbiamo scritto - racconta Valleriani - una lettera chiedendo di ridurre il numero dei rintocchi, visto che ormai tutti sono dotati di orologi e il richiamo per i fedeli ha puramente funzione simbolica. Senza alcun risultato». E aggiunge: «Non vogliamo fare ostruzionismo sulle nostre tradizioni, vorremmo solo un po' di rispetto. Detto ciò, vorrei sapere se altri vicini hanno lo stesso problema e a chi segnalare la situazione per risolverla».
Garantisce poi che il problema «non è la campana che suona, bensì il numero dei rintocchi che è aumentato così come il volume. Andrò a parlare col parroco perché la normativa sull'inquinamento acustico è dalla mia: prima delle 8 sono vietati i rumori molesti». Don Fabrizio replica dicendosi sorpreso di una simile polemica: «Nessuno dei parrocchiani si è mai lamentato delle nostre campane. Il suono, che annuncia la messa, fa parte della tradizione di San Martino e di tutta Italia, affermandosi nei secoli come parte della nostra cultura, oltre la religione. Anche nel centro di Viterbo i rintocchi si susseguono dal mattino presto: la prima è la campana della Trinità alle 6,45. Inoltre, da noi le famiglie chiedono che suoni per annunciare ogni nuovo nato».
E poi nella chiesa di piazza Buratti «c'è una piccola campanella che suonerà per un minuto la domenica e le feste per la funzione delle 8. Perchè lamentarsi?».
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