Parcheggi, salasso servito: la giunta Frontini raddoppia il costo delle strisce blu

Parcheggi, salasso servito: la giunta Frontini raddoppia il costo delle strisce blu
di Renato Vigna
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Sabato 4 Febbraio 2023, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 19:45

Lo avevano annunciato a dicembre e ora sono passati ai fatti: la giunta Frontini aumenta i parcheggi. Per salvare la società Francigena, i cui bilanci negli ultimi anni hanno fatto registrare sostanziose perdite, il Comune ha deliberato un incremento immediatamente in vigore: in soldoni (sonanti, in questo caso), si pagherà ovunque 50 centesimi in più a ora. Nello specifico, dentro le mura il costo delle strisce blu passa da un euro l'ora a un euro e 50 centesimi mentre fuori il costo è raddoppiato da 50 centesimi a un euro. Inoltre, cambia anche la tariffa giornaliera: dentro le mura, da 5 a 9 euro; fuori le mura, da 2,50 a 6 euro. Ci sono poi alcuni casi particolari: il giornaliero al parcheggio San Paolo, al parcheggio in viale Raniero Capocci e in via Falcone e Borsellini (il Tribunale, per intenderci) e al multipiano delle Pietrare passa da 2,5 a 3,5 euro.

"Tale scelta - scrive la giunta nella delibera - può essere correttamente motivata anche dal fatto di adeguare le tariffe alla media delle città storiche quale è quella di Viterbo, così da rendere economicamente ed effettivamente congrua l’attività in questione, al pari di quella gestita da imprenditoria privata o nell’ambito di un partenariato pubblico/privato, mirando a mantenere margini positivi della gestione all’interno del ‘Gruppo pubblico locale’, anziché consentirne il trasferimento a favore di operatori terzi".

Tradotto: non c’erano alternative per salvare la partecipata ed evitare di “esternalizzare” il servizio di gestione dei parcheggi nonché quello del trasporto pubblico locale.

Ma quali sono i conti di Francigena? Li mette nero su bianco la giunta nello stesso provvedimento di aumento. “La società ha subìto, nel corso delle ultime annualità, ingenti perdite d’esercizio, ad eccezione dell’anno 2019, nel quale la gestione ha chiuso in una situazione di pressoché pareggio (utile pari a circa 9 mila euro), perdite che nel loro complesso hanno eroso poco più del 50% del capitale sociale”.

E ancora: “A fronte dei risultati di esercizio 2020 e 2021, negativi rispettivamente per 303.871 euro e 56.454, la giunta ha confermato per la società le direttive in materia di contenimento delle spese di funzionamento e delle spese di personale”. Nel mezzo, la due diligence dello scorso anno che ha certificato come “il mantenimento della gestione attuale della società non solo non potrebbe garantire la continuità aziendale, fortemente compromessa, ma potrebbe addirittura avere come conseguenza il passaggio dallo stato di crisi a quello di quasi certo default”. Per scongiurarlo, l’aumento è servito.

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