Panunzi (Pd): «Visto? Questa destra si può battere». Il caos Talete: decidono i sindaci

Il consigliere regionale Enrico Panunzi
di Giorgio Renzetti
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Lunedì 30 Dicembre 2019, 14:10 - Ultimo aggiornamento: 15:12
«Una proposta alternativa e soprattutto chiara può arginare la spinta a destra dell'elettorato viterbese». Più facile a dirsi che a farsi. Enrico Panunzi, consigliere regionale dem - con un ampissimo seguito nel partito - lo dice convinto.

Il 2019 si chiude con la fine del lungo commissariamento del Pd locale e una nuova segreteria. E' finita quel partito spaccato in due?
«Ci sono più sfaccettature. Prima c'era un atteggiamento di ostilità verso chi, al congresso 2017, aveva ottenuto il 45% dei consensi interni. Oggi c'è una sorta di abbandono, di Aventino, da parte di coloro che avevano promosso quella situazione e che, proprio alle elezioni provinciali, pure essendo nel Pd invitavano a votare per altri. Noi questo non lo abbiamo mai fatto, ma abbiamo sempre votato per il Pd».

Quindi a Viterbo l'unità nel Pd non si raggiungerà mai?
«Non lo so, difficile dirlo. Quanto meno sarebbe opportuno che tutti lavorassero nella stessa direzione, cosa che da sempre nel Pd non avviene».

Il Viterbese guarda a destra: tutti i maggiori centri hanno sindaci di questo schieramento. Che risposta può dare l'attuale opposizione?
«Ricordo che solo nel 2014 il Pd stava al 40,8%. Ora noi veniamo da un grande successo alle elezioni provinciali, grazie a una lista larga. Sono convinto che un'alternativa alla destra è possibile solo se c'è il Pd. Ma non è sufficiente. Bisogna allargare ancora, che poi è la missione di Zingaretti. Nella lista per la Provincia abbiamo portato esperienze centriste e di sinistra, più credibili di fronte a flussi elettorali mobili. Quando si promettono miracoli, e poi ci si accorge che non si avverano, noi dobbiamo far sapere che ci siamo e che abbiamo una proposta alternativa. Ma deve essere chiara, che tutti la possano comprendere».

Non è mica semplice.
«Questo è l'altro grande problema: come farla conoscere quando prevalgono notizie fasulle e manipolate, annunci e smentite? Bisognerà allentare questa perenne campagna elettorale, proprio nell'interesse dei cittadini».

Ma oggi il Pd è al governo dell'Italia e della Regione Lazio: vantaggi per la Tuscia?
«Posso parlare della Regione, in cui lavoro da sette anni. Anni in cui abbiamo fatto miracoli, ma forse poco noti. La sanità, la ristrutturazione del debito, il bilancio in ordine, pagamenti più puntuali. L'esperienza della non maggioranza di Zingaretti, l'anatra zoppa, ha visto approvazioni su materie che giacevano lì da lustri, come il piano dei rifiuti. Quindi la Regione porta positività sui territori. Sul governo che dire? Se si ha un comune intento e ci si lavora seriamente, senza litigi, vedremo i risultati».

Un incubo notturno dei viterbesi pare sia la Talete, per la gestione dell'acqua. Cosa accadrà nel 2020?
«Accadrà quello che decideranno i sindaci. La Talete è una società pubblica, di proprietà dei Comuni, guidata da una maggioranza di sindaci di centrodestra. Decidano loro se la spa deve sopravvivere o se far arrivare un salvatore della patria che rilevi tutti gli oneri, annessi e connessi, a scapito dei cittadini. Certo, se c'è un'unità di tutte le forze politiche faremo la nostra parte. Ma se dobbiamo portare la croce ed essere impallinati, qualcuno ha capito male».
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