Non era vaccinato il 55enne di Orte deceduto per Covid-19. L’uomo, secondo quanto riporta chi lo conosceva, non avrebbe voluto sottoporsi alla somministrazione. Diverse settimane fa era rimasto però contagiato e presto era finito ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma. I sanitari hanno cercato di strapparlo alla morte per settimane. Lui ha lottato, ma alla fine non ce l’ha fatta: si è spento nel suo letto d’ospedale alcuni giorni fa (la notizia è stata comunicata alla Asl competente, quella di Viterbo, solo ieri).
“Sì, lo conoscevo. È una vera tragedia. Penso soprattutto – commenta il sindaco Dino Primieri – alla compagna e al figlio di 3 anni. Come Comune studieremo un modo per dare loro una mano”. Non è chiaro se l’uomo soffrisse di altre patologie che possano aver contribuito al degenerare del suo quadro clinico. “Sono questioni delicate. So però – aggiunge – che il vaccino non lo aveva fatto. Sono amareggiato per questo epilogo. Come ha reagito il paese? Noto spesso indifferenza intorno a drammi simili. Non è vero che il Covid ci ha reso più buoni, a me sembra ci abbia piuttosto resi più egoisti”. I funerali dell’uomo si svolgeranno questa mattina a Orte.
Intanto, nel Viterbese crescono esponenzialmente i posti letto occupati nella Terapia intensiva Covid.
Rispetto alla curva, ieri nella Tuscia si sono registrati 91 nuovi casi (i più numerosi: 34 a Viterbo, 10 a Farnese, 7 a Montefiascone e altrettanti a Orte), superati però da guariti, a quota 106. Sono 20 i minori colpiti di età compresa tra i 2 e i 14 anni (12 hanno meno di 12 anni). Il più anziano è nato nel 1932. Nella fascia d’età tra i 19 e i 30 anni si registrano 13 ulteriori positivi, in quella tra 31 e 40 anni sono 11, tra i 41 e i 50 sono 18, tra i 51 e i 60 sono 19 e 10 sono over60. Cala il totale dei contagi in provincia fai 1575 di due giorni fa ai 1559 di ieri ma aumentano i ricoveri passati da 22 a 23. Soprattutto, i sanitari guardano con attenzione l’incremento in Terapia intensiva.