La sentenza del Tar del Lazio che ha accolto i ricorsi delle associazioni ambientaliste potrebbe non costituire un grosso ostacolo al completamento della superstrada Orte-Civitavecchia. Da mesi i tecnici dell'Anas ipotizzavano un piano B, ovvero una modifica del percorso dell'ultimo lotto che aggiri gli ostacoli ambientali del tracciato verde, senza però dover ricorrere alle tre gallerie da 6 km di quello viola (scelta degli ambientalisti).
Completamento Orte-Civitavecchia, dopo il pronunciamento del Tar lavori a rischio
La dimostrazione dell'esistenza del piano B il sopralluogo di quindicina di giorni fa, sulle campagne interessate dall'ultimo tratto della trasversale, al quale era presente anche il prefetto di Viterbo. Una cosa è certa: l'opera, strategica per tutto il centro Italia, e per collegare il porto di Civitavecchia allo snodo di Orte e all'Adriatico, deve essere finita. Tanto che il commissario straordinario, nominato dal Governo per completare la Umbro-Laziale, in questi mesi di attesa della sentenza del Tar, ha studiato modifiche per presentare un nuovo progetto.
Dovrà essere maggiormente sostenibile per l'impatto ambientale e - come rilevato dallo stesso Tar - da poter stralciare in due tratti per procedere con quello comune ai vari percorsi, per superare così Monte Romano.
All'incontro con il commissario straordinario sarà presente anche il presidente di Unindustria locale, Cristiano Dionisi che insieme a Musolino cercherà, ciascuno per le proprie competenze, una soluzione. «La Trasversale è un'opera di cui il territorio ha bisogno afferma Dionisi - e che richiede a gran voce. Rispettiamo la sentenza del Tar e allo stesso tempo, come sistema delle imprese, siamo sicuri che il commissario straordinario saprà intervenire per tenere fede alle prescrizioni imposte, in modo da poter completare l'opera in tempi stretti».