Orte-Civitavecchia, il nuovo iter è già in salita: Monte Romano e Tarquinia si oppongono al tracciato verde

Trasversale Orte-Civitavecchia
di Luca Telli
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Sabato 23 Gennaio 2021, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 16:35

Nessuna apertura sul tracciato “verde”, sulla Trasversale il cammino del commissario straordinario Ilaria Coppa inizia in salita. Completare l’ultimo tratto della superstrada Orte-Civitavecchia non sarà una passeggiata: sia le associazioni ambientaliste che i due comuni interessati dall’opera, Monte Romano e Tarquinia, sono pronti infatti ad alzare un muro.
«Chiediamo il rispetto di quanto stabilirà il Tar e dell’indirizzo della Corte europea di giustizia dello scorso luglio – spiega il sindaco di Monte Romano, Maurizio Testa - perché se sull’importanza dell’opera siamo tutti d’accordo: il nostro comune è interessato quotidianamente da un transito intenso di mezzi pesanti, che rappresenta un problema per viabilità e sicurezza. Bene quindi i cantieri, ma nel rispetto del territorio».


«TERRA DI CONQUISTA»
La sensazione, e insieme la paura, dei due comuni è quella di vedersi imposta una decisione dall’alto, senza la possibilità di replica come successo per i campi fotovoltaici, parchi eolici, termovalorizzatore e - da ultimo - il deposito di scorie nucleari nazionale. «Da due decenni siamo una terra di conquista, la voce del territorio va ascoltata – spiega il presidente regionale di Fare Verde, Silvano Olmi - e il ricorso comntro il tracciato verde è stato presentato perché va a toccare delle aree di interesse naturalistico e archeologico. Dal commissario quindi ci aspettiamo collaborazione e l’apertura di un tavolo di confronto».
Sulla nomina di Ilaria Coppa dell’Anas le perplessità non mancano. Se per l’Ance (costruttori edili) si tratta della «migliore figura possibile», così non è per il comune di Monte Romano in primis. «Sulle capacità professionali non mi esprimo, per la dottoressa Coppa parla il suo curriculum – riprende Testa - ma sotto la sua responsabilità il tracciato verde ha preso vita ed è stato presentato. Mi auguro che il suo sguardo non cada solo su quello, ma si allarghi altrove. Forse sarebbe stato meglio scegliere un tecnico libero dalle precedenti proposte progettuali, poi contestate e oggetto di ricorso».
Un nuovo tracciato alternativo al “verde”, oltre a dilatare i tempi, potrebbe richiedere capitali superiori ai 467 milioni di euro preventivati dall’opera; anche se sui costi ognuno difende la sua posizione.

Se per gli edili «si tratta del migliore e più conveniente», di diverso avviso è il Comune di Tarquinia, il più interessato dalla costruzione della strada.


DUE VOLTE NO
Contro il tracciato verde il sindaco Alessandro Giulivi si era espresso dall’inizio del suo mandato ottenendo poi, il 12 luglio scorso, la contrarietà all’unanimità da parte del consiglio comunale. «Per Tarquinia non va bene per due ragioni – spiega il sindaco - dato che non prevede uscite per la nostra città e ha un forte impatto in un’area naturale, che deve essere preservata». Le soluzioni, per Giulivi, non mancano. Anzi: «Ce ne sono diverse. Penso, per esempio, all’eventualità di stralciare il progetto in più lotti - propone - ed avviare l’aggiramento di Monte Romano ma non verso la Valle del Mignone»

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