In tutto il Lazio ne esistono solo 4, tutte concentrate a Roma: al Gemelli, al Sant'Andrea, a Tor Vergata e all'Ifo. Significa che tutti i pazienti della regione che hanno bisogno della Pet devono recarsi nella Capitale, con liste d'attesa lunghissime. «E infatti - spiega Enzo Ruggeri, direttore del dipartimento Oncoematologico della Asl di Viterbo - molti si rivolgono oltre i confini laziali, come a Bologna o a Napoli dove i tempi sono più brevi». Ma a breve non sarà più così: nei giorni scorsi il nucleo di valutazione della Regione per l'edilizia sanitaria ha autorizzato un finanziamento di 2milioni e 200mila euro per l'acquisto della Positron Emission Tomografy e la realizzazione dei locali che ospiteranno questa tecnologia a Belcolle. Insomma, Viterbo sarà la prima provincia a offrire questo servizio ai pazienti, al di fuori della Capitale. «La Pet commenta Ruggeri è uno strumento fondamentale per la diagnosi delle neoplasie onco-ematologiche, atteso da anni nella nostra provincia: consente di definire con maggiore precisione un quadro clinico e stabilire lo stadio di sviluppo della malattia in modo più preciso». «Questo finanziamento - afferma la direttrice generale dell'Asl, Daniela Donetti - qualifica ulteriormente il lavoro svolto per la costituzione di una rete oncologica in grado di rispondere in maniera efficace a tutti i bisogni di salute dei pazienti. In questi ultimi anni, abbiamo creato dei percorsi di presa in carico di specifiche patologie oncologiche che hanno consentito alla Asl di raggiungere obiettivi importanti. È nostra intenzione, con la collaborazione della Regione, attivare le procedure di gara in tempi brevi».
Altri finanziamenti in arrivo per ulteriori 2 milioni: 800mila euro all'Andosilla di Civita Castellana per l'adeguamento e la ristrutturazione di parte delle degenze dell'unita operativa di Medicina e di Radiologia, nonché 1 milione e 170mila euro per l'adeguamento alla nuova normativa antincendio a Belcolle.
