Omicidio Angeletti, il killer prende la parola al processo: «Chiedo perdono»

La vittima, Dario Angeletti
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 15:00 - Ultimo aggiornamento: 17:27

«Chiedo perdono». Claudio Cesaris prende parola durante l’ultima udienza in Corte d’Assise. L’assassino del professore dell’Unitus Dario Angeletti ha rilasciato spontanee dichiarazioni prima che i suoi due difensori avvocati Michele Passione e Alessandro De Federicis, iniziassero la discussione.

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Il 70enne di Pavia ha chiesto perdono alla famiglia di Angeletti sottolinenando che «non ero in me, non so cosa mi sia successo». Il 70enne ex tecnico di laboratorio, il 7 dicembre 2021 a Tarquinia, ha sparato due colpi di pistola al professor dell’Università della Tuscia Dario Angeletti, uccidendolo sul colpo.

«E' passato più di un anno e non mi riconoso in quello che ho fatto.

Voglio chiedere perdono perché ho causato tanto dolore». Nell’udienza di dicembre scorso il pm della Procura di Civitavecchia aveva chiesto 23 anni di carcere. Cesaris non risponde solo di omicidio ma anche di stalking nei confronti di una ricercatrice Unitus, parte civile assistita dall’avvocato Eliana Saporito, che rappresenterebbe il movente. L'imputato infatti era innamorato della donna e non avrebbe sopportato di vederla in amicizia col professor Angeletti.

Delitto, quest’ultimo, che la difesa di Cesaris ha tentato scardinare. Secondo gli avvocati infatti lo stalking non sarebbe supportato dagli elementi oggettivi e soggettivi. Parti civili nel processo anche l’ateneo viterbese e il Comune di Tarquinia, assistiti rispettivamente dagli avvocati Andrea Fedeli e Paolo Pirani. 

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