Omicidio a Mammagialla, i due agenti della penitenziaria indagati chiedono il rito abbreviato

Il carcere di Mammagialla
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Giovedì 31 Marzo 2022, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 21:49

Omicidio a Mammagialla, i due agenti della penitenziaria indagati chiedono il rito abbreviato. Ieri mattina davanti al gup del tribunale di Viterbo è iniziata l’udienza preliminare. I due indagati sono accusati di omicidio colposo per la morte di Giovanni Delfino, il sessantenne viterbese morto il 29 marzo 2019 per mano di Singh Khan con cui condivideva la cella nel carcere viterbese. Khan è stato già condannato in via definitiva.

Ma per quella morte la Procura chiede che la penitenziaria si assuma le proprie responsabilità. Sotto la lente della magistratura sono finiti il responsabile del padiglione D1 e il responsabile pro tempore del reparto isolamento del carcere viterbese. Secondo l’accusa non avrebbero preso in considerazione le disposizioni impartite dalla psichiatra e dalla psicologa che avevano chiaramente scritto che Khan non doveva essere messo in cella con altri detenuti; e che dove essere tenuto in altissima sorveglianza.

Ieri si è costituito parte civile l’avvocato Carmelo Pirrone, che assiste tutta la famiglia di Giovanni Delfino e che fin dal primo momento si batte per portare gli agenti della penitenziaria a giudizio.

Il gup Savina Poli ha rinviato tutte le decisioni al 19 maggio. Quel giorno sciogliere la riserva sulle questioni poste dagli imputati e sulla preannunciata richiesta di rito abbreviato. In quella udienza, se dovesse accogliere la richiesta di rito alternativo che concede lo sconto di un terzo della pena, si procederà con la discussione dell’accusa e delle parti civili.

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