Viterbo, oggi il verdetto per l'omicidio Fedeli

L'omicidio di Norveo Fedeli - A sinistra Micheal Pang
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Lunedì 16 Novembre 2020, 09:23

Omicidio di via San Luca, oggi il verdetto.

E’ prevista nel primo pomeriggio la sentenza della Corte d’Assise chiamata a giudicare Micheal Pang.

Il ventenne americano il 3 maggio del 2019 uccise a sgabellate il commerciante viterbese Norveo Fedeli. 

La pubblica accusa ha già chiesto che venga condannato all’ergastolo. La parte civile, avvocato Fausto Barili, un milione di euro di risarcimento.

Pang risponde non solo di omicidio aggravato dalla crudeltà ma anche di rapina.

Per la Procura avrebbe ucciso il commerciante perché non riusciva a pagare vestiti che aveva scelto più volte. 

Il ventenne il 3 maggio non era la prima volta che entrava nella jeanseria. Era entrato nel negozio per due volte nei giorni precedenti. Aveva scelto abiti costosi, valore di 600 euro, ma per due volte non era riuscito a concludere la transazione con la carta di credito. Alla terza volta qualcosa è scattato e il commerciante è morto sotto i colpi di uno sgabello di Ikea.

Prima del pronunciamento dei giudici togati e popolari i difensori dell’imputato, Remigio Sicilia e Gianpiero Crescienzi, proveranno a smontare le accuse.

L’obiettivo è quello di far cadere la rapina e le aggravanti contestate dalla Procura.L’imputato, infatti, fin dal principio ha ammesso l’omicidio spiegando di aver agito per difendersi.

«Sono rientrato nel negozio il 3 maggio - disse durante l’esame dell’imputato in aula -. Ho provato a pagare e la carta di nuovo non è passata. Fedeli a quel punto a iniziato a gridarmi contro, mi ha accerchiato. Volevo scappare ma non potevo. Ho iniziato ad avere paura. Non capisco cosa stesse dicendo. Poi mi ha afferrato da dietro per il collo. Per liberarmi dalla morsa gli ho sferrato un pugno sul viso. Fedeli ha lasciato la presa ma ha afferrato un coltello. Ero spaventato perché ha iniziato ad attaccarmi col coltello. Mi infilzava. Durante la colluttazione è caduto e a quel punto ero completamente nel panico pensavo volesse uccidermi e ho cercato qualcosa per difendermi. Ho preso lo sgabello e colpito».

Sulla base della versione di Pang i due legali hanno costruito la linea di difesa e oggi la illustreranno ai giudici. Al termine della discussione la Corte d’Assise si ritirerà in camera di consiglio per decidere sul futuro del ventenne americano. 

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