Omicidio Bramucci, si scava anche nei conti correnti. Continua l’indagine a tutto campo sul delitto del 7 agosto scorso. La prima domenica di agosto poco prima delle 8 del mattino Salvatore Bramucci è stato freddato mentre era a bordo della sua auto in contrada Madonna di Loreto a Soriano nel Cimino. Un omicidio premeditato e perfetto. Niente tracce sulla scena del delitto. Niente bossoli da raccogliere, niente prove da esaminare. Nonostante il 58enne nato a Civitavecchia, ma da tempo residente sui Cimini, sia stato colpito più volte e anche a distanza ravvicinata.
Almeno 4 i colpi sparati da qualcuno nascosto nella campagna. Qualcuno che conosceva perfettamente i suoi orari e lo stava aspettando. Bramucci stava scontando una condanna per usura ed estorsione ai domiciliari e aveva solo sei ore al giorno di libera uscita. Quella mattina aveva appena lasciato la sua casa e nemmeno 50 metri dopo è stato ucciso. A trovare il suo corpo senza vita riverso in auto sarebbero stati dei passanti che hanno allertato subito le forze dell’ordine. Sul posto anche l’avvocato del 58enne, Giuliano Migliorati, che ora assiste la famiglia Bramucci in questa vicenda.
Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dal pm Massimiliano Siddi, hanno subito iniziato a battere ogni pista.
Per questo, in attesa di dettagli importanti che arriveranno con l’esito dell’autopsia, gli investigatori si stanno concentrando anche sui conti correnti e su possibili depositi. Seguono soldi per arrivare a una svolta. Nel frattempo, ovviamente, si indaga anche su tutte le altre piste. Compresi gli scenari dove Bramucci per anni ha fatto affari. Perché l’unico punto certo è che l’omicidio del 7 agosto in contrada Madonna di Loreto è stato un vero regolamento dei conti, per chiudere una volta per tutte un vecchio dissapore o un affare andato male.