Oggi la messa in ricordo di Luca Paolella: un leone che non ha mai smesso di lottare.

Oggi la messa in ricordo di Luca Paolella: un leone che non ha mai smesso di lottare.
di Marco Gobattoni
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Martedì 22 Settembre 2020, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 12:21
Una messa in ricordo di due ragazzi che hanno lasciato la vita troppo presto, ma che hanno avuto il merito di segnare la loro permanenza terrena dando l’esempio di vita nel momento più difficile. Oggi pomeriggio alle ore 18, presso il duomo di Viterbo, il vescovo Lino Fumagalli ricorderà in una celebrazione Beatrice Castagnoli e Luca Paolella scomparsi due anni fa dopo una malattia che li ha strappati alla vita prematuramente. E proprio durante la malattia però entrambi, hanno iniziato un percorso di fede che li ha portati ad accettare la sofferenza con dignità e spirito costruttivo cercando di alleviare un cammino difficile per loro e anche per i propri familiari.
Luca Paolella, scomparso il 18 marzo del 2019, ha passato lungo tempo sui campi di calcio: allenatore delle giovanili, ha guidato anche i ragazzi della Viterbese, cercando attraverso il calcio di infondere ai suoi giovani la cultura del rispetto e dei valori sportivi.
In occasione della celebrazione odierna verranno presentati dei libretti con la raccolta di testimonianze sulla vita di Beatrice e Luca, scritti da suor Maria Sabina dell’Eucarestia dell’Ordine Carmelitano. I libri – promossi dall’associazione di volontariato riMArmonica e patrocinati dal comune di Viterbo - verranno pubblicati grazie all’associazione amici di Luca e dalle offerte che molte realtà sportive e non della città, hanno voluto consegnare per ricordare la figura di due persone che hanno lasciato un ricordo vivo in chi li ha conosciuti.
Il libro dedicato a Luca Paolella, dal titolo “Testa, Cuore, Gambe” ripercorre la vita di Luca, intrecciandola con il suo amore per il calcio.
Tante le testimonianze: la moglie Matilde, il fratello Federico, gli amici e i ragazzi da lui allenati, hanno voluto ricordare con un’istantanea una persona che ha lasciato a tutti un ricordo.
Sullo sfondo il pensiero più emozionante: quello del figlio Alessandro che scrive. «Mio padre Luca Paolella era un uomo molto educato, gli piaceva scherzare e girare il mondo, voleva portare la mamma ovunque. Era molto giocherellone, un lottatore. Per me era come un eroe, e insomma sei unico. Mi manchi».
Luca e Beatrice mancano a tanti ma a tanti hanno anche insegnato che si possono regalare emozioni positive anche nella sofferenza.
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