Massimo Panetti, eccellenza della Tuscia: primo premio per i suoi occhiali della collezione "Fico d'India"

Massimo Panetti, eccellenza della Tuscia: primo premio per i suoi occhiali della collezione "Fico d'India"
di Federica Lupino
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Sabato 12 Novembre 2022, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 16:03

In principio è stato l’ulivo, quella pianta simbolo del territorio in cui la famiglia Panetti vive da generazioni. Poi, i fondi del caffè: “Perché buttarli? Gli si potrebbe dare una seconda vita”, è stata l’idea di Massimo Panetti, mentre al bar del paese chiacchierava con un amico. E adesso la lampadina si è accesa quando un conoscente pugliese si è lamentato con lui dei fichi d’India, ormai tanto diffusi in quell’area della Puglia da essere considerati una pianta infestante.

“Scarti? Appena ho sentito quella parola mi è apparso chiaro il progetto”. Perché Massimo Panetti è così: artigiano nel dna, come quello che gli hanno trasmesso i suoi antenati, falegnami da otto generazioni; ma anche inventore, designer e sì, artista. Perché i suoi occhiali, vere opere d’arte, prendono vita da materiali che per altri sono da buttare.

Un approccio decisamente ecosostenibile e dai risultati apprezzati ormai a livello non solo nazionale. E ora è arrivato anche il riconoscimento tra i più prestigiosi del settore: primo premio con la collezione "Fico d'India" nella categoria “Innovazione” del Graziella Pagni Eyewear award 2022 a Firenze. Il contest internazionale è dedicato al mondo dell’occhialeria indipendente al fine di premiare le creazioni più all’avanguardia. Contest che si è tenuto nella Galleria Imperiale nell’ambito della giornata dedicata al “Maestro ottico”, organizzata da Eidos Communication e Aio, l’associazione italiana ottici e optometristi, in collaborazione con la rivista l’Ottico e il supporto di Omisan Farmaceutici e Mido.

Quello dei marchi indipendenti è un fenomeno relativamente giovane in Italia ma molto più diffuso in nord Europa, Stati Uniti e Giappone. I requisiti valutati nell’ambito della categoria “Innovazione” sono i materiali, la tecnica, la funzionalità e l’estetica.

Ebbene, Massimo Panetti con la sua Antica Fabbrica Italiana ha sparigliato la concorrenza ed è salito sul podio. “L’emozione più grande? Quando un imprenditore molto affermato mi ha chiesto se venissi da Roma. Io gli ho risposto no, vengo da Canino, nella Tuscia. Non gli sembrava vero che nel nostro territorio ci fossero simili eccellenze. Io – commenta Panetti – il territorio me lo porto sempre dentro”.

E infatti come il legno d’ulivo ricavato in loco, così anche le foglie di fico d’India di cui è costituita la trama degli occhiali vincitori sono state raccolte a Canino. Ma nel modello vincitore c’è anche di più: una cerniera che si apre con le aste flex e le molle a vista: “Ho brevettato tutto”, rivela. Un connubio perfetto, quello delle sue creazioni, tra materie inedite, design e innovazione che punta a conquistare anche i mercati internazionali. “Ho già appuntamento con un venditore che opera in Austria”, annuncia.

Per Panetti, che porta avanti il laboratorio con altre due persone, tra cui il figlio 23enne Simone, l’inizio di una nuova avventura.

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