Vulci: dalla terra affiora statua di leone alato del VI secolo a.C.

Vulci: dalla terra affiora statua di leone alato del VI secolo a.C.
di Marco Feliziani
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Martedì 23 Luglio 2019, 10:49 - Ultimo aggiornamento: 10:50

Vulci relaga una nuova scultura etrusca durante l’ultima campagna di scavo alla necropoli dell’Osteria. Gli archeologi hanno rinvenuto una statua raffigurante un leone alato risalente al VI secolo a.C. La scoperta degli studiosi è avvenuta venerdì scorso, durante la fase di evidenziazione della stratigrafia orizzontale del terreno, in prossimità di alcune strutture funerarie sepolte nella necropoli. Il leone per il popolo etrusco era considerato fiero, possente e apotropaico, ossia aveva la funzione di allontanare dalle tombe profanatori, dèi avversi ed il fato. 

«Questa è una raffinata testimonianza – spiega il direttore scientifico di Fondazione Vulci, Carlo Casi - di quella che fu una tradizione propria della produzione artistica vulcente del VI secolo a.C. In questo periodo botteghe vulcenti scolpirono sfingi, leoni, pantere, arieti, centauri e mostri marini, vigili guardiani della quiete eterna dei morti. Ma già intorno al 520 a.C. la produzione di queste statue venne a cessare, forse nel tentativo di porre un limite alle ostentazioni di lusso ormai ritenute inopportune».

I lavori di scavo, diretti dalla dirigente Simona Carosi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, con il contributo del Comune, sono iniziati a ottobre scorso poi ripresi in questo mese per completare l’area della necropoli dell’Osteria, dove a fine 2011 venne trovata la Sfinge di Vulci che sarà esposta in una mostra il 2 agosto presso il Museo archeologico “Giovamangelo Camporeale” a Massa Marittima.

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