Nuovo corso, l'Unitus forma i designer industriali del futuro

Nuovo corso, l'Unitus forma i designer industriali del futuro
di Carlo Maria Ponzi
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Lunedì 25 Gennaio 2021, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 21:25

Unitus: dall’anno accademico 2021/2022 un nuovo corso di laurea: “Design per l’industria sostenibile e il territorio”. «E’ un’offerta didattica – spiega il rettore Stefano Ubertini - fortemente innovativa sia perché va ad innestarsi su un bacino geografico non coperto da altri corsi similari, sia per le sue peculiarità in tre importanti tematiche: industria, per la formazione di designer pronti a raccogliere le sfide future del settore e delle sue tecnologie innovative e digitali; sostenibilità, per la formazione di designer in grado di sviluppare prodotti eco-sostenibili, con elevato valore aggiunto, ben integrati nella sfera sociale; non ultimo d’importanza, territorio, per la formazione di designer in grado di sfruttare e valorizzare le risorse locali». Il corso sarà incardinato, previo nulla osta del Ministero, nella Scuola di ingegneria del Deim (dipartimento di economia, ingegneria, società e impresa) presieduta da Giuseppe Calabrò. «L’obiettivo che intendiamo perseguire – afferma Calabrò – è la formazione di figure professionali altamente specializzate nell’area dello sviluppo di prodotti industriali e dotate di creatività.

Il piano di studi è stato costruito per fornire conoscenze su teorie, metodi e strumenti di supporto all’ideazione e realizzazione di artefatti industriali». Al rettorato rivelano che l’idea è nata dall’esigenza espressa dal territorio (associazioni di categoria dell’industria e dell’artigianato), di reperire figure professionali di questo tipo. «Non è un caso – conferma Calabrò - che i corsi di laurea in Disegno industriale sono in forte crescita in tutto il Paese. La “design economy” sta assumendo un ruolo importante a livello europeo e italiano, con la figura del designer industriale che risulta tra le trenta più ricercate e di difficile reperimento». «L’organizzazione della didattica – conclude il rettore - prevede la presenza di un numero significativo di laboratori e attività progettuali, seguendo la filosofia del “training on the job”, con gli studenti chiamati a svolgere attività pratiche, anche in collaborazione con aziende locali»

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