Nuovo appalto dei rifiuti, la delega si è trasformata in un bubbone per il sindaco Arena

L'ingresso del Tmb di Casale Bussi
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Sabato 20 Luglio 2019, 16:01 - Ultimo aggiornamento: 20:29
Tutti la vogliono, nessuno la prende. La delega ai rifiuti a Viterbo è un po' come la sora Camilla, almeno a parole. Il dato di fatto dice il contrario: dal giorno dell'insediamento è in capo al sindaco Giovanni Arena, che a ogni rimpasto della sua maggioranza di centrodestra non riesce ad assegnarla. E per questa solo per questa rischia di rimettersi in moto la macchina dei rimescolamenti.

FondAzione, una delle liste in maggioranza, ha chiesto a gran voce che Arena lasci subito la delega, lui è d'accordo. Ora sono tutti disponibili a prenderla, con qualche paletto. L'ultima volta erano in ballo Elpidio Micci ed Enrico Maria Contardo. Oggi come risponderebbero? «Al sindaco - dice il primo - ho già espresso le mie perplessità. Non è che non voglia accettare ma ho chiesto, a tutela del settore, la riorganizzazione dell'ufficio perché il personale è poco. E' il campo più delicato, non si può gestire con poche persone: voglio lavorare tranquillo».

«Sarebbe ora che la lasciasse a chi gli apre - aggiunge Contardo - ma lui non può più tenerla». A chi allora? «Visto che ce l'ha il sindaco, dovrebbe restare in capo a Forza Italia. Altrimenti andrebbero rimescolate le deleghe, ovvero ciò che abbiamo fatto appena un mese fa». E alla Lega? «Non ci è stato proposto - dice Contardo - ma in caso faremo una valutazione. Personalmente tra verde, bilancio, partecipate e terme non è che io stia senza fare niente».

E Fratelli d'Italia? «Non abbiamo preclusioni - spiega il capogruppo Paolo Bianchini -  ma è una delega di prima fascia e se va assegnata, come va data, vanno rivisti gli equilibri». Vale per chiunque? Nessun assessore oggi se la può prendere in aggiunta a quelle che già ha: nessuno ce la farebbe. Ma il sindaco non può essere più assessore all'Ambiente. Avevo già chiesto una revisione più ampia, era scontato che prima o poi qualcuno ponesse il problema. Non possono essere le segreterie di partito a generare un accordo che fili liscio».

Gianmaria Santucci, leader di Fondazione, è quello che ha lanciato il sasso. Ma la accetterebbe? «Certo, non lo dico perché sennò sembra che faccio tutto questo casino per averla. Al sindaco però l'ho detto: Michelini ha perso le elezioni qui, e lui sta facendo la stessa cosa». E fa un esempio di attualità: «Alla conferenza dei servizi sull'ampliamento della discarica - dice Santucci - il Comune ha mandato un suo dirigente e la ditta l'allora presidente della terza commissione, Purchiaroni. Lui sarà incompatibile, ma pure noi non scherziamo: lì non c'era la parte politica. Serve qualcuno che segua il tema dalla mattina alla sera: Arena lo affidi a chi vuole, ma lo faccia».
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