Nonna ucraina ospita undici profughi: «Ma mi stanno aiutando tutti»

Nonna ucraina ospita undici profughi: «Ma mi stanno aiutando tutti»
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Lunedì 7 Marzo 2022, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 20:55

Ucraini in fuga dalla guerra: a Civita Castellana c’è una nonna coraggio che ha accolto i suoi figli. Si chiama Tatiana, ha 63 anni, da sei è residente nella città viterbese (e da oltre venti in Italia). Tutte le mattine si alza alle 4.30 per andare a lavorare a Roma in treno e torna alle 22: una vita dura, la sua. Ha accolto nella sua casa del centro storico i due figli Alessandro e Dimitri, le mogli e i sette nipoti (vanno dai sei ai diciotto anni) che hanno affrontato un viaggio di 36 ore per scappare dell’invasore russo (nella foto). 

In tutto sono undici quelli che hanno trovato accoglienza nell’appartamentino diventato troppo piccolo per ospitarli, ma non si è persa d’animo. Anzi, è lei a dare coraggio a tutti. «La vita - dice Tatiana- ci riserva ogni tanto queste brutte sorprese, dobbiamo affrontarle nel migliori dei modi. C’è preoccupazione per quello che accade in Ucraina, ma dobbiamo reagire anche noi che siamo fuori dal conflitto». La donna ha ricevuto la solidarietà di tante persone del quartiere.
«Tutta brava gente - dice - e il giorno che sono arrivati i miei figli, li hanno pure aiutati a portare le valige a casa. La Caritas ci ha consegnato viveri e vestiario e la scuola si è messa a disposizione. In poche ore è stato tutto risolto anche dalla parrocchia, che si è data molto da fare. Gli uffici del Comune ci hanno contattato, la Asl è disponibile e ha provveduto già ai tamponi e al primo vaccino per i ragazzi.

C’è tanta attenzione e calore nei nostri confronti. Mi sono commossa più di una volta in questi giorni per l’affetto ricevuto». 

Nonna Tatiana è preoccupata per le condizioni di salute del nipote Daniele. «Lui ha subito un trauma già nella guerra del 2014 – dice con la voce rotta dall’emozione – ed è stato già in Italia per essere sottoposto ad un intervento all’ospedale Bambin Gesù, di Roma. Ha bisogno di cure continue, sono angosciata per lui. Ma lo sono anche per tutto quello che sta accadendo nella mia patria». 
Tatina ora è in attesa del marito, che è rimasto a Mukacheve, un paese che si trova nella Carpazia al confine con l’Ungheria. «Arriverà a Civita tra qualche giorno, spero – dice ancora – e poi saremo tutti meno angosciati». Tatiana forse oggi partirà per Ancona, in treno. «Mia sorella – sottolinea ancora la donna – da poco con i figli è passata attraverso l’Ungheria ed è arrivata in quella città lì, ospite di altri connazionali. Per questo voglio andare ad abbracciarla. Sarà un viaggio lungo anche questo per me, ma non posso farne a meno».

Intanto ieri è partita la raccolta di aiuti (beni di prima necessità e medicinali) nelle parrocchie della diocesi di Civita, che è stata organizzata dalla stessa Curia.

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