Non era cannabis light, gestori dell’Eden Green in via Tedeschi patteggiano la pena

Alcune delle piante sequestrate dalla finanza
di Maria Letizia Riganelli
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Domenica 2 Aprile 2023, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 10:38

Non era cannabis light, gestori dell’Eden Green in via Tedeschi patteggiano la pena. «Il 30 marzo - spiega il procuratore capo Paolo Auriemma - il giudice per le indagini preliminari di Viterbo, ha accolto col consenso della Procura, la richiesta di patteggiamento avanzata dai due gestori». Ai due viterbesi è stata applicata rispettivamente la pena finale di 2 anni e 8 mesi di reclusione e 8mila euro di multa e 4 anni di reclusione e 10mila euro di multa.

I due hanno beneficiato dello sconto di un terzo di pena a seguito della richiesta di patteggiamento, sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e non hanno potuto ottenere la sospensione condizionale della pena. A settembre 2022 la Guardia di Finanza di Viterbo individuava tre estese porzioni di terreno con annesso capannone, dove veniva coltivata, essiccata e lavorata canapa qualificata come light dai titolari dell’attività. «I primi accertamenti però - spiega ancora Auriemma - portavano a ritenere trattarsi di sostanza stupefacente non light, veniva superato il limite del principio attivo previsto dalla legge per considerare tale attività lecita.

Per tale motivo si sottoponevano a sequestro probatorio i beni dell’azienda». In particolare varie aree agricole per 21mila mq, 3.700 piante di canapa in coltivazione, un capannone, un locale commerciale, 416 kg di marijuana, 3 di hashish, 6 di polvere di hashish, 3,5 kg di semi non certificati, quasi due litri di olio con estratto di canapa, attrezzi agricoli ed attrezzature varie utili per le coltivazione, lavorazione e trasformazione della canapa nonché documenti attestanti gli incassi e 14.000 euro in contanti.

Dopo il sequestro la Procura ha inviato tutto al laboratorio di biologia dell’Unitus per l’esame tossicologico.

«Le analisi - conclude il procuratore capo - confermavano i risultati investigativi ed in particolare che la sostanza sequestrata conteneva un quantitativo di Thc superiore, anche di tre volte, al limite consentito e, pertanto, sotto l’apparente produzione e vendita di “canapa light”, si celava una vera e propria produzione e trasformazione della canapa condotta in maniera illecita. Vera sostanza stupefacente che, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato milioni di dosi di marijuana ed rilevanti introiti». Il gip di Viterbo oltre a condannare i due gestori ha disposto la confisca e distruzione di tutte le piante in sequestro e delle sostanze stupefacenti rinvenute. Durante le indagini uno dei due gestori era stato raggiunto anche da un avviso orale del questore in quanto ritenuto soggetto pericoloso. Il negozio è chiuso da tre mesi.

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