“No alla mafia”: la maggioranza in Comune esce dall'incertezza e aderisce alla fiaccolata

“No alla mafia”: la maggioranza in Comune esce dall'incertezza e aderisce alla fiaccolata
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Lunedì 4 Febbraio 2019, 12:37 - Ultimo aggiornamento: 15:56

Uscire dall'angolo. E' il tentativo della maggioranza in Comune sulla brutta questione del no alla mafia. Stamattina il sindaco Giovanni Arena ha informato i viterbesi della sua partecipazione alla fiaccolata promossa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per scuotere la città dall'apatica indifferenza. «Tutti noi compatti, maggioranza e opposizione, saremo presenti alla manifestazione promosa dai sindacati la sera del 15 febbraio prossimo», ha detto oggi Arena in Comune.

Dopo i 13 arresti per associazione mafiosa - certificata secondo l'accusa da una scia di violenze, estorsioni, attentati e gesti intimidatori - anche la sonnacchiosa città tranquilla vuole aprire gli occhi. All'iniziativa hanno aderito la Provincia, il vicepresidente della Regione, tutta la minoranza di palazzo dei Priori, Articolo 1Mdp, Rifondazione comunista; molti altri aderiranno. In netto ritardo la maggioranza che governa Viterbo. Perché?

Fugando subito il sospetto che, interpretando le intercettazioni, anche pezzi di politica cittadina possano esser stati infiltrati da pezzi del clan, vien da rispondere: per incapacità mista ad autolesionismo. Come quello di Arena in consiglio per declassare il fenomeno a delinquentelli. Forse è consigliato male dai suoi alleati: FdI esclusi, Forza Italia, Lega e FondAzione mostrano in un imbarazzante silenzio.

Tra gli azzurri il senatore Battistoni si è complimentato con il capitano Ultimo eletto a capo del sindacato dei carabinieri (“E' l'eroe della lotta alla mafia”, ha detto). Mentre i verdi sono più impegnati a raccogliere firme di sostegno a Salvini sul caso nave Diciotti. Come dire: molto più importanti i carabinieri e gli sbarchi dei migranti in Sicilia, dove c'è la vera mafia. Altro che i delinquentelli di Viterbo.

Sulla compattezza rimarcata oggi dal sindaco Arena per l'adesione alla manifestazione, va evidenziata la mancata presenza dei gruppi comisliari di minoranza del Partito democratico e di Viva Viterbo. I quali hanno spiegato la loro non presenza all'inizitiva con il ritardo sulla decisione e sulla mancata fissazione della data per il consiglio comunale straordinario, richiesto al presidente Evengelista sul tema mafia.

«Come gruppo Pd riteniamo che le parole di un sindaco e di un amministratore su un comunicato o una conferenza stampa siano positive, ma il luogo dove confrontarsi è quel consiglio comunale di cui siamo ancora in attesa della convocazione. Anche perché il consiglio si deve esprimere con atti a cui deve partecipare il consiglio nel suo complesso e la giunta nella sua interezza. Attendiamo la data fiduciosi perché la risposta della città  deve essere corale e il consiglio aperto è la sede istituzionale preposta», ha detto Luisa Ciambella, capogruppo Pd al Comune.

Mentre Giacomo Barelli per Viva Vt si dice «contento che finalmente siano arrivate le parole del sindaco sui gravi fatti di criminalità organizzata. Ritengo che le ripeterà nell'unica sede istituzionale a ciò deputata, il consiglio comunale non appena il presidente provvederà a convocarla. Noi abbiamo già tempestivamente comunicato l'adesione alla manifestazione dei sindacati, essendoci già espressi sul fenomeno mafioso nello scorso consiglio».

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