A dare i numeri della polizia locale nel Viterbese è Ivo Aquilani, comandante della municipale a Vetralla e segretario provinciale del Diccap-Sulpl. «Il paradosso è che i mezzi ci sarebbero, mancano le persone», denuncia. Perché con il blocco del turn-over in vigore da anni, i corpi si sono via via svuotati, mentre le auto sono rimaste parcheggiate in qualche garage.
Qualcosa, quest'anno, inizia a muoversi con l'avvio di nuove assunzioni a Viterbo il concorso prevede 10 agenti su 39 unità messe a bando - ma la voragine da riempire è talmente vasta che di fischietti ne servirebbero ben di più. Il capoluogo è l'emblema di questa situazione. «Proprio per il suo status, in base alla legge regionale Viterbo dovrebbe garantire il servizio h24, istituendo obbligatoriamente il quarto turno. A livello di organico prosegue Aquilani dovrebbe contare tra le 200 e le 220 unità, invece si ferma a una cinquantina».
Ed è per questo che la sera si lavora solo d'estate e su base volontaria, in occasione di manifestazioni particolari che coinvolgono la città. Nel resto della provincia, nessun turno serale: si fatica, piuttosto, a garantire le attività di giorno. Nella Tuscia, secondo il responsabile del Sulpl la situazione meno critica è a Tarquinia, dove il Comune può contare su 18 agenti. Male a Vetralla, dove ce ne sono 8 mentre ne servirebbero 30, e a Capranica con 2 su 8. E mentre il borsino della municipale conta sempre meno uomini e donne, i compiti a loro affidati crescono.
«Non siamo più le guardie di un tempo. Oggi - ricorda Aquilani - ci occupiamo di indagini delegate su infortuni stradali, di edilizia, servizi sociali e, soprattutto, dobbiamo consegnare le notifiche per le citazioni in giudizio che arrivano dai tribunali di tutta Italia. Un aggravio di lavoro che ci costringe, a volte, a tralasciare i servizi legati alla circolazione stradale che ormai rappresentano solo uno tra i vari compiti della polizia locale».
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