Piccoli musei nascono. Anzi Micro. Come l’omonimo spazio che sorgerà in una torre medievale a Sipicciano, piccola frazione di Graffignano, dedicato all’arte contemporanea. L’annuncio – affidato alla prestigiosa “Artribune” – è di Antonio Arevalo, scrittore, poeta, promotore culturale.
Nato a Santiago del Cile e costretto alla fuga in Italia appena sedicenne dopo il golpe di Pinochet nel 1973, già addetto culturale dell’Ambasciata cilena in Roma, nonché curatore di importanti esposizioni di artisti contemporanei internazionali in diversi centri e alla Biennale di Venezia, è tra i più attivi sostenitori e promotori della creatività latinoamericana in Europa. Da anni attivo nella Tuscia viterbese, dopo un lungo periodo trascorso nel capoluogo, ha elevato il suo buen retiro a Sipicciano, con l’idea di renderlo un polo culturale. Tra le sue prime iniziative nel borgo, vanno ricordate le tre mostre allestite nel 2019 (arte grafica; opere di Tommaso Cascella; l'apertura dello studio di Paolo Angelosanto, un open “Atelier d’Artista”) nel Palazzo Baronale.
«Lo scorso settembre – ha raccontato Arevalo a Desirée Maida per Artribune - mi hanno proposto di acquistare una torre di epoca medievale, ristrutturata negli Cinquanta e utilizzata dall’Enel per portare la luce al paese, per poi essere abbandonata negli anni Settanta.
La riqualificazione della struttura prevede di adibire il piano terra e l’esterno all’esposizione delle opere; la biblioteca d’arte sarà ordinata al primo piano mentre l’ambito sommitale alla residenza artistica.
Chi sarà il primo artista a inaugurare il Micro-museo di Sipicciano e le relative residenze mensili? Arevalo squaderna il nome del conterraneo Iván Navarro, «la cui ricerca verte attorno alla luce e agli effetti ottici: e dato che la torre era la fonte di luce di tutto il paese, il primo artista da coinvolgere nel progetto non poteva che essere Navarro».