La ditta è partita con la sistemazione delle 23 stazioni di sollevamento presenti intorno al lago. «Un lavoro quasi finito perché – racconta il direttore – hanno posizionato le pompe e i quadri elettrici. Ora dovranno allacciarli. Ad aprile e maggio ha piovuto tanto, per cui spesso era difficile raggiungere le stazioni. E questo ha allungato ancora i tempi. Ma quello che più mi preoccupa è la seconda parte degli interventi: gli impianti di depurazione a Marta. Qui i lavori non sono ancora partiti». E, a oggi, secondo quanto testimoniato da Pierangeli, meno di un quarto dei liquami del lago viene depurato.
Proprio per fotografare la situazione attuale, lunedì pomeriggio sindaci e consiglieri (anche di Tarquinia), Cobalb, cittadini e M5S si sono riuniti nella sala consiliare di Bolsena. «Molti sono preoccupati. E anche noi, perché abbiamo a cuore il lago. Siamo consapevoli – dice il direttore – che, sebbene si tratti di materiale organico, quello che i deputatori non riescono a lavorare finisce in acqua, anche se non dovrebbe. Ma ricordo che all’inquinamento del Marta contribuisce anche l’Urcionio, dove sversa il depuratore di Viterbo operativo solo al 50%, ma soprattutto i prodotti chimici usati in agricoltura lungo il percorso del fiume. In ogni caso, chiediamo all’assessore Enrica Onorati di venire da noi e impegnarsi per affrettare i tempi». Intanto, nei prossimi giorni saranno dissequestrate le vasche con 7mila metri cubi di rifiuti speciali a cui Carabinieri forestali e della Guardia di finanza hanno messo i sigilli lo scorso aprile. Sarà la stessa Edilizia Luisiana a smaltire i fanghi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA