​‘Ndrangheta viterbese, un pentito accusa e svela i metodi mafiosi

‘Ndrangheta viterbese, un pentito accusa e svela i metodi mafiosi
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Martedì 24 Dicembre 2019, 08:10
‘Ndrangheta viterbese, c’è un pentito pronto ad accusare i componenti del clan.

Il braccio destro dei capi ha vuotato il sacco. Sokol Dervishi, meglio noto come Codino, è diventato collaboratore di giustizia. L’albanese avrebbe reso dichiarazioni auto ed etero accusatorie, davanti ai pm antimafia, sul sodalizio criminale.

Codino ha confermato che l’associazione che ha operato a Viterbo, incendiando auto e infliggendo terrore negli imprenditori per annullare la concorrenza, era di stampo mafioso. Parole come tegole che rendono ancora più difficile costruire una difesa per gli imputati.

Dervishi sabato scorso, durante l’udienza preliminare, ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato: vuole assicurarsi uno sconto di pena ma soprattutto nel processo, con le sue dichiarazioni, diventerà testimone chiave. Un testimone che ha vissuto il sodalizio dall’interno e preso parte a quasi tutti gli attentati incendiari.
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