Muore la madre e lui tenta il suicidio, la Procura apre un'inchiesta

La casa di Mencarini
di Maria Letizia Riganelli
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Venerdì 17 Febbraio 2023, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 20:20

Stefano Mencarini si voleva ammazzare. Lì nella casa di via Amerigo Vespucci sul lido di Tarquinia, dove sepolto tra scatoloni ammuffiti, bottiglie vuote e vecchie riviste giaceva il corpo senza vita della madre 85enne. A salvare lui e a scoprire il cadavere dell’anziana ci hanno pensato i poliziotti del commissariato di Tarquinia intervenuti all’alba di ieri dopo una chiamata di soccorso. «Venite, si vuole ammazzare e dice che la madre è morta». Gli agenti dopo aver soccorso l'uomo, sono entrati in casa e hanno fatto la macabra scoperta. Tra mille cianfrusasglie e rifiuti hanno trovat  il corpo senza vita della madre.

La donna sarebbe deceduta per cause naturali da più una settimana. La Procura di Civitavecchia, competente per territorio, ha disposto il trasferimento della salma a Roma per effettuare l’autopsia e accertare le cause del decesso. La situazione di profondo degrado in cui è stata trovata la donna potrebbe far ipotizzare al magistrato anche un’accusa: morte in conseguenza di altro reato. Accusa al momento non formalizzata che potrebbe avere come destinatario proprio il figlio che voleva ammazzarsi. Il forte stato di abbandono e le poche cure potrebbero aver portato la donna alla morte. Ma su questo faranno luce gli investigatori che stanno lavorando sul caso. 
Stefano Mencarini, 63enne da sempre residente a Tarquinia, poco dopo la chiamata è stato trasferito e ricoverato a Belcolle in stato confusionale.

Quando si sarà stabilizzato dovrà rispondere alle domande del magistrato della procura di Civitavecchia per chiarire la sua posizione. 

Mencarini fu al centro di un caso di cronaca nera nel 1976: quando aveva 16 anni uccise sempre a Tarquinia la moglie di un diplomatico e poi fuggì. Fu rintracciato a Napoli e arrestato. I suoi vicini di casa lo descrivono come un solitario e un taciturno. «Faceva sempre lo stesso tragitto, da casa al bar e ritorno. Ogni giorno percorreva quei a500 metri. E’ morto riservato. Io non sapevo nulla di sua madre». Un altro vicino invece sapeva del decesso. «Gli aveva chiesto notizie della madre, mi aveva detto che era morta da un po’…».

Secondo quanto racconto dai residenti di via Amerigo Vespucci il 63enne era sempre stato un uomo riservato ma dopo la pandemia la situazione era peggiorata. La casa si era trasformata in una discarica, il piccolo giardinetto era diventato impraticabile e inaccessibile. Ricoperto da rifiuti ed erbacce. «Abbiamo sentito un gran fracasso - ha raccontato una signora -, lui era al telefono. Parlava con la sua ex moglie e gli diceva che la madre era morta e lui si voleva ammazzare». Sarebbe stata infatti proprio l’ex moglie di Mencarini, che risiede in Sardegna, ha chiamare la polizia per un intervento immediato.

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