Ventisette anni, sul tetto del mondo. E poi? «Poi continuerò a combattere». Accolta con un mazzo di fiori, Sveva Melillo è appena sbarcata dal volo proveniente da Dubai, dove si è laureata campionessa del mondo nei pesi gallo Wmc di muay thai, battendo l’australiana Yolanda Schmidt. Ma si guarda già avanti, «ai World games di luglio in Alabama, perché amo questa vita, anche se per arrivare qui le rinunce sono state tante».
Muay Thai, la viterbese Sveva Melillo è campionessa del mondo
Melillo si allena al Viterbo Muay Thai Camp, sabato sera si è presa la cintura e l’ha riportata a casa. «Le emozioni – dice - sono iniziate prima del match. Trovandomi davanti a un’atleta forte contro Yolanda, che ha uno score non indifferente, mi sentivo tesa al punto giusto ma preparata. Sul ring, dopo una o due riprese, tutto è andato avanti in modo fluido: ho fatto ciò che faccio in palestra, c’era solo concentrazione». Non c’è stato un momento in cui ha creduto di non farcela, piuttosto «in alcuni momenti sei costretto a cambiare strategie, perciò invece di pensare che non ce la puoi fare devi capire cosa sia giusto fare in quel momento».
La strada per arrivare sul tetto del mondo non è stata una passeggiata, anzi: Melillo ha combattuto molti match in Italia, un intercontinentale, e nel suo palmares ci sono già due titoli mondiali conquistati in altre sigle. «Mi alleno da quando avevo 13 anni.
Chiusa la parentesi mondiale, nel futuro di Melillo ci sono già altri appuntamenti. Ecco i suoi prossimi obiettivi. «Cosa farò ora? Combattere sempre, allenarmi e continuare a seguire la muay thai, che è uno stile di vita. Il 23 aprile sarò a Roma e poi ai World Games, a luglio in Alabama, dove sono già qualificata».