Morta dopo una caduta dalle scale, nuovi esami dei Ris per cinque ore nella casa

Il pm Franco Pacifici e i Ris nella casa di Ronciglione
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Giovedì 21 Febbraio 2019, 08:00
Controlli, rilievi, accertamenti. I carabinieri del Ris ieri mattina sono stati per cinque ore chiusi nell’appartamento di via Serangeli a Ronciglione. Qui il 4 febbraio scorso Maria Sestina Arcuri sarebbe precipitata dalle scale. 

La domanda a cui tutti vogliono rispondere è la stessa che circola dal giorno della sua morte: è stato un fatale incidente o un femminicidio? Maria Sestina, 25enne di Nocara, aveva trascorso un weekend a Ronciglione (Viterbo) col fidanzato Andrea Landolfi a casa dei nonni di lui. La sera prima della caduta aveva passato alcune ore nel vicino pub. Qui secondo alcune testimonianze i due avrebbero avuto un litigio. 

Al rientro a casa, poco dopo l’1, la 25enne sarebbe caduta per le scale. Una caduta che avrebbe coinvolto anche Landolfi. La caduta per quei 17 gradini, però, sarebbe stata sottovalutata e la ragazza avrebbe preferito mettersi a letto. Ma poche ore dopo si sarebbe presentata al pronto soccorso di Belcolle in condizioni disperate. I medici l’hanno subito sottoposta a un delicato intervento alla testa per tentare di riassorbire l’ematoma. Ma per lei non c’è stato niente da fare. Maria Sestina è stata dichiarata morta dopo 24 ore dall’ingresso in ospedale.

A puntare il dito contro il fidanzato fin dal primo momento sono stati i genitori della 25enne. Una tesi che però al momento non trova riscontri. La Procura di Viterbo, pm Franco Pacifici, ha prima affidato l’incarico per effettuare l’autopsia e poi aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico del fidanzato. 

Ieri i Ris hanno cercato prove e riscontri su quanto detto da Landolfi durante l’interrogatorio. E’ la seconda volta in meno di dieci giorni che la scientifica arriva nell’appartamento di Ronciglione. La volta scorsa i carabinieri si fermarono per oltre 7 ore. Ieri, nelle 5 ore di ricerche di ieri, erano presenti anche il pm Pacifici, l’avvocato di Landolfi, Luca Cococcia - che ha portato dei periti di parte - il comandante del Nucleo investigativo Marcello Egidio, e quello della compagnia di Ronciglione, Alfredo Tammelleo.
 
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