Monterosi, parla Di Paolantonio: la Viterbese, Camilli, Capponi e una squadra che può stupire

Monterosi, parla Di Paolantonio: la Viterbese, Camilli, Capponi e una squadra che può stupire
di Marco Gobattoni
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Lunedì 3 Gennaio 2022, 05:55

E’ uno dei centrocampisti più importanti della serie C e, forse, avrebbe meritato di giocare anche in B. Ha vestito maglie importanti, come quelle di Ternana, Avellino, Teramo e Arezzo ed è stato uno dei protagonisti della Viterbese targata Camilli nella stagione 2017-18. Alessandro Di Paolantonio, centrocampista che lo scorso 31 dicembre ha tagliato il traguardo dei 29 anni, ora veste la maglia del Monterosi con il quale in stagione ha giocato finora 1441 minuti. 

Di Paolantonio, dopo quasi quattro anni è tornato a giocare nella Tuscia, stesso stadio ma maglia diversa: se lo aspettava?

«Non me lo aspettavo: ho pensato, sarà forse un segno del destino?». 

Nella stagione 17-18, vestiva la maglia della Viterbese targata Piero Camilli: che ricordi ha?

«Ho bei ricordi perché facemmo un grandissimo campionato e anche dei grandi playoff. L’unica pecca fu la finale della Coppa Italia persa contro l’Alessandria. In quella doppia sfida fummo enormemente penalizzati da alcuni errori arbitrali, ma tutto sommato vivemmo una grande annata». 

Oggi, come presidente, si ritrova Luciano Capponi un altro istrione sognatore che ha scritto la favola Monterosi: trova similitudini tra i due presidenti?

«Sono due presidenti molto diversi: Camilli era uno tosto, focoso che non te le mandava a dire. Il nostro Luciano è una persona ambiziosa, più calmo ma al tempo stesso più sognatore. E’ una bella persona: di presidenti come lui se ne vedono pochi e speriamo a fine stagione di regalargli un sorriso più grande di quello che ha spesso impresso sul volto». 

Spesso tra gli addetti ai lavori si dice: Di Paolantonio è un giocatore di categoria superiore che però non è riuscito a sfruttare pienamente le proprie qualità; le dà fastidio o un pizzico di rammarico per quello che poteva essere e, almeno al momento, non è stato se lo porta addosso?

«Non ho mai rimpianti perché penso che ciò che semini raccogli e io evidentemente merito la C, anche se mi sarebbe piaciuto confrontarmi con gente di altro livello per vedere le differenze». 

Come giudica la prima parte di campionato del Monterosi?

«Abbastanza positiva, in linea con i nostri obiettivi, ma dico che se avessimo avuto 4-5 punti in più non avremmo rubato nulla: cercheremo di migliorare nel girone di ritorno». 

Molti dicono: è una squadra di qualità, ma poco esperta. 

«Siamo una squadra sia di qualità che di esperienza.

Ci manca un pizzico di furbizia ma quella si acquisisce con il tempo. Alla fine siamo un gruppo molto giovane, però faremo ricredere chi pensa questo di noi». 

La ripresa del campionato è stata posticipata di una settimana: non più il Bari, ma il Campobasso: cosa cambia per voi?

«Poco, anzi avremo una settimana in più per lavorare e recuperare qualche infortunato. Quella contro il Bari sarebbe stata una partita facile da preparare, ma ci faremo trovare pronti per lo scontro diretto a Campobasso». 

Gennaio è anche il mese del mercato: Di Paolantonio resterà a Monterosi?

«Darò il massimo per questa maglia: voglio raggiungere una storica salvezza in un girone d’inferno come il nostro e chissà magari anche qualcosa in più della salvezza». 

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