Monterosi e le difficoltà del Pnrr, revocata la gara per il nuovo nido. Ma il Comune non molla

Monterosi e le difficoltà del Pnrr, revocata la gara per il nuovo nido. Ma il Comune non molla
di Federica Lupino
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Domenica 14 Maggio 2023, 20:34 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 05:30

A Monterosi il nuovo asilo nido rischia di slittare. Il motivo? “Una forte riduzione dei trasferimenti” sul totale dei circa 1,5 milioni di euro di ammessi a finanziamento nel progetto approvato. Il Comune ha dovuto annullare la gara ma ha già rimodulato la richiesta in tempi record per ripresentare il progetto (il termine di aggiudicazione è stato prorogato al 30 giugno).

L’opera rientra nei 2.190 tra nidi e scuole dell’infanzia che dovrebbero garantire 264mila nuovi posti in oltre 2mila Comuni italiani, con un finanziamento da 4,6 miliardi tramite fondi del Pnrr. Ma proprio nei giorni in cui il Governo lavora su misure a sostegno della natalità, a livello territoriale emergono i limiti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La storia con cui è alle prese il sindaco Sandro Giglietti è quella condivisa con molti amministratori: “Non ci abbiamo dormito per giorni”, racconta. Nel Comune che, vista la vicinanza a Roma e il collegamento tramite Cassia, ogni anno aumenta il numero di residenti tra il 6 e l’8%, non si sono però arresi. “Abbiamo fatto i salti mortali insieme ai tecnici per non perdere questa occasione e siamo pronti a ripresentare il progetto”, annuncia il primo cittadino.

Eccolo, allora, il piano ideato due anni fa. Prevede la “realizzazione ex novo di un servizio già presente e accreditato, di cui sono ben evidenti le lacune tecnico-funzionali, progettuali, logistiche” si legge nella documentazione. Gli obiettivo? “In primis, la necessità di predisporre l’incremento del numero di bambini presenti ha conformato l’entità dell’intervento, in considerazione del numero di bambini in fascia di età 0-36 mesi attualmente residenti nel comune e della carenza dell’offerta ad oggi presente, in considerazione dell’aumento della domanda”.

Ma alla base c’era anche una motivazione più prettamente legata agli approcci educativi, ovvero “la ricognizione dei nuovi metodi pedagogici”.

Da quando è stato presentato, approvato e ammesso a finanziamento, il progetto “è stato rimesso a bando tre volte. Nel frattempo, i prezzi sono saliti e quelli del prezzario regionale cui è obbligo rifarsi, ora sono stati ritenuti troppo alti. Ce l’hanno detto l’ultimo giorno utile. Di mezzo – spiega Giglietti – c’è il Miur, il Mef, il ministero dell’Interno e l’Europa. È da impazzire per noi amministratori di piccoli enti”. L’ultimo stop deriva da una “forte riduzione dei trasferimenti finanziari, pari ad 595.747,60 rispetto a quelli richiesti al Foi (Fondo opere indifferibili legate al Pnrr, ndr) 2023, ovvero 1.029.377,65.” che ha costretto il Comune ad annullare la gara. “Abbiamo però già rifatto i conti e ridotto la spesa di circa 400mila per rientrare nei nuovi parametri. La prossima settimana ripresenteremo tutto. Per noi l’asilo nido è vitale vista la crescita dei residenti. Certo è – conclude – che il Pnrr è difficilissimo da concretizzare ed è un peccato perché i fondi ci sono e potrebbero risolvere tante criticità nei nostri comuni”.

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