Montefiascone, la papessa Olimpia alla Commenda: Innocenzo X pendeva dalle sue labbra

Montefiascone, la papessa Olimpia alla Commenda: Innocenzo X pendeva dalle sue labbra
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Mercoledì 8 Ottobre 2014, 19:06 - Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 18:31
​Un’ intrigante e appassionante storia al femminile quella che, venerdì, gli ospiti dell’antico borgo“ la Commenda” di Montefiascone ascolteranno durante la serata culturale –gastronomica.



La relatrice, Felicita Menghini Di Biagio, racconterà la vita di Olimpia Maidalchini una donna vissuta nella Roma di metà Seicento che divenne dominatrice indiscussa di tutta la corte papale.



Olimpia era nata Viterbo il 26 maggio 1592. Destinata dal padre al convento, dimostrò subito la sua forte personalità rifiutandosi di prendere i voti e sposando in giovane età Paolo Nini, un facoltoso viterbese che la lasciò vedova dopo solo tre anni di matrimonio.



Introdotta nella società romana dal secondo marito, Pamphilio Pamphili, più vecchio di lei di 27 anni, Olimpia iniziò la sua scalata al potere che culminò nel momento in cui il cognato giunse al soglio pontificio. Lo “stretto” legame con il papa le permise, infatti, di acquisire un grande potere e di accumulare ingenti ricchezze. Si diceva che quella donna, avida e spregiudicata, fosse più devota al cognato che al marito e che Innocenzo X non prendesse alcuna decisione senza il parere di Olimpia.



“Papessa” e “Pimpaccia” furono i soprannomi che le affibbiarono i romani e non fu da meno Pasquino che scrisse: "Chi dice donna, dice danno - chi dice femmina, dice malanno - chi dice Olimpia Maidalchina, dice donna, danno e rovina".



Uno smacco donna Olimpia lo subì quando il figlio Camillo, rinunciò al cappello cardinalizio e sposò Olimpia Aldobrandini, principessa di Rossano; un matrimonio che, per meri motivi di opportunità politica, né lei né il Papa avevano approvato.



Sono tanti gli aneddoti legati alla vita di questa donna che, per dieci anni, ebbe il potere di condizionare il papato di Innocenzo X ma, ascoltando Felicita Menghini Di Biagio ci accorgeremo che, forse, non sono solo leggende e pettegolezzi.
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