Il contributo della Digos viterbese diretta da Fabio Zampaglione è stato determinante. Il calciatore gialloblù, dopo la prima minaccia su whatsapp, aveva subito avvertito la dirigenza della società, che si era rivolta alla polizia. «Abbiamo pensato di non farlo scendere in campo il giorno dopo - ha ricordato il direttore generale Diego Foresti - per tutelarlo, e poi quei messaggi lo avevano turbato e avrebbero potuto condizionarlo mentalmente». Il giorno della partita il catanese, quando si è accorto che la sua vittima non stava giocando, ha commesso un'imprudenza: gli ha mandato infatti un secondo messaggio, chiedendogli conto del suo comportamento e rincarando la dose di minacce. Addirittura ha allegato la foto della giocata che aveva fatto presso un noto portale di scommesse: 2500 euro sulla sconfitta della Viterbese. Il calciatore non si è lasciato intimidire e ha consegnato anche questo messaggio alla polizia. Proprio partendo dalla foto della giocata, indagando sulle tracce telematiche lasciate dallo scommettitore, la Digos è risalita alla sua identità.
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