Valentano, chiuso il centro di accoglienza. Negativi al Covid i 32 migranti arrivati nella Tuscia

L'ex convento di Valentano adibito a Cas
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Giovedì 30 Luglio 2020, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 17:06
A Valentano tanto rumore per nulla. “Arriveranno 40 migranti”, aveva denunciato l’altro giorno il senatore di Forza Italia, Francesco Battistoni. Ed è vero che sono arrivati – l’altra notte intorno alle 3 – ma solo in 12 su un totale di 32 e non hanno nulla a che fare con l'ex Sprar, trattandosi invece di prima accoglienza nei centri autorizzati dalla Prefettura tramite bando. I restanti 20 sono stati smistati tra Proceno (15) e Orte (5).

Ieri sera, inoltre, l’ex convento adibito a centro di accoglienza straordinaria è stato chiuso: gli ospiti, che lì dentro hanno trascorso meno di 24 ore, sono stati spostati in 8 alla Di Mari Group srl e solo 4 risistemati dalla Ospita in strutture vicine. Inoltre, sono tutti stati sottoposti al tampone dalla Asl di Viterbo, risultando negativi: annullato, quindi, ogni rischio sanitario.

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L’arrivo, come detto, nella notte tra martedì e mercoledì, accompagnato da critiche roventi dei parlamentari e dei rappresentanti del centrodestra a livello locale. Come il deputato di Fratelli d’Italia, Mauro Rotelli, che a corredo delle immagni scattate mentre i profughi scendevano dall’autobus, sui social ha scritto: “Com’era la storia del Governo che non lavorava con il favore delle tenebre...? Queste le foto scattate alle 3 di notte circa a Valentano, documentano l’arrivo dei migranti nell’ex Convento dei Frati Minori, struttura individuata dal Ministero degli Interni per far trascorrere la quarantena ai probabili Covid positivi. Con buona pace dei sindaci, della Protezione civile, della Asl e della Croce Rossa. Nulla da aggiungere”.

I nuovi arrivati – che si aggiungono ai 35 giunti nei giorni scorsi e sempre spartiti tra Ospita e Di Mari – sono 30 uomini e 2 donne, in maggioranza provenienti da Tunisia, Egitto, Libia. Non si tratta di nuovi sbarchi ma di ricollocamenti di richiedenti asilo già ospitato nei Cas del sud Italia, ora sovraffollati. Tutti sono già stati sottoposti al tampone nelle strutture di provenienza dove sono risultati negativi e dove hanno anche effettuato la quarantena. Appena mettono piede nei centri della Tuscia, il protocollo sottoscritto con la Asl prevede che venga comunque effettuato un nuovo test. Inoltre, vengono posti in isolamento sebbene non sia obbligatorio. 
Rispetto all’accoglienza nella Tuscia, a cavallo tra il 2017 e il 2018 i migranti avevano sfiorato quota 1.900. Poi, il numero è iniziato a calare: nei primi mesi del 2019, si attestava intorno a 1.000. Oggi, nei Cas del Viterbese non si arriva alle 400 presenze.
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