Viterbo, medicine romene non autorizzate a pecore e agnelli: allevatore a processo per maltrattamenti agli animali

Viterbo, medicine romene non autorizzate a pecore e agnelli: allevatore a processo per maltrattamenti agli animali
di Silvana Cortignani
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Mercoledì 11 Maggio 2016, 17:14
Medicine romene vietate in Italia distribuite a pecore e agnelli nella Tuscia, mettendo a rischio la salute degli ovini. E in prospettiva pure degli umani.  E’ così che un presunto spregiudicato allevatore della Teverina è finito sotto processo con l’accusa di maltrattamenti agli animali ed esercizio abusivo della professione veterinaria. E’ il seguito giudiziario del clamoroso blitz dei carabinieri del Nas che, nel maggio 2013, piombarono in due distinti allevamenti viterbesi, uno di ovini e l’altro di bovini, sequestrando complessivamente 5 tonnellate tra latte e prodotti caseari e 73 bovini. Per il titolare dell’allevamento di ovini, oltre alla sanzione amministrativa, è scattata anche la doppia denuncia penale, sfociata nel processo entrato nel vivo ieri davanti al giudice Silvia Mattei.

Nella sua azienda furono sequestrati circa 3 tonnellate di latte crudo e 15 confezioni tra antibiotici e antiparassitari illeciti. Sul banco dei testimoni alcuni militari del nucleo antisofisticazioni, secondo i quali l’allevatore avrebbe somministrato agli ovini dei farmaci di provenienza romena, non autorizzati in Italia e non prescritti dal medico veterinario. Con grave rischio, secondo l’accusa, sia per la salute e il benessere dei capi sia per la sicurezza degli alimenti destinati all'uomo, che potrebbero contenere residui dei medicinali utilizzati. Per legge, gli stessi farmaci consentiti possono essere venduti sul territorio nazionale solo dietro ricetta medica, sono vietati in caso di  bovini o ovini in lattazione che producono latte per il consumo umano e, se usati, vanno rispettati precisi tempi d’attesa per la macellazione.

 
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