Medici di famiglia, rivoluzione in vista: servizi h24 con le Aft, aggrefazioni funzionali territoriali

Medici di famiglia, rivoluzione in vista: servizi h24 con le Aft, aggrefazioni funzionali territoriali
di Federica Lupino
3 Minuti di Lettura
Martedì 15 Novembre 2022, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 20:10

Se approvato, potrebbe rappresentare una vera rivoluzione nel servizio. L’accordo integrativo per la Medicina generale della Regione Lazio è stato presentato all’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, sabato mattina nella sede della Fimmg, il sindacato di categoria, a Roma. Già questa settimana partirà il tavolo di confronto che dovrebbe portare alla sua approvazione entro la fine dell’anno, giusto il tempo di sostituirsi all’attuale intesa in scadenza proprio al 31 dicembre. In mezzo c’è la campagna elettorale per le Regionali, ma i medici di base contano che non si tratti di mere promesse.

È palpabile che il traguardo sia carico di aspettative nelle parole di Michele Fiore, rappresentante locale della Fimmg e da anni in prima linea nel portare all’attenzione pubblica i problemi della categoria che si ripercuotono sulla vita quotidiana di migliaia di cittadini. “Quello che abbiamo proposto – afferma – è un nuovo modello che raccoglie e ottimizza tutte le iniziative che negli anni sono state strutturate e messe in atto, assieme a  quelle intraprese nel periodo del Covid. Un insieme che darà luogo a un nuovo tipo di assistenza in cui il cittadino potrà avere una uniformità nelle prestazioni erogate e risposte più pronte”. 

Ecco nel concreto cosa potrebbe cambiare: dalla Ucp, unità di cure primaria, la proposta è di passare alle Aft, le aggregazioni funzionali territoriali. Significa che, a livello logistico o di servizi, le nuove aggregazioni dovranno coprire almeno 30mila abitanti garantendo prestazioni 24 ore su 24 e non solo di medicina generale: “Si tratta di mettere in rete – spiega Fiore - le unità di cure primarie nate anni fa, gli ambulatori di cure primarie dei prefestivi, sabato e domenica, la continuità assistenziale ex guardia medica, la diagnostica di laboratorio come i tamponi, le vaccinazioni e la domiciliarità, tenendo in debito  conto anche la  capillarità e le realtà difficili come paesi isolati o zone periferiche.

Il tutto con un occhio alle nuove tecnologie di comunicazione, riorganizzando un nuovo sistema di accoglienza front office”. 

La Fimmg ha anche proposto un numero unico della medicina generale a cui rivolgersi ad ogni ora e che, in base alla zona, indicherà al paziente qual è il medico disponibile a cui rivolgersi. “A volte sarà un’intelligenza artificiale a rispondere, ma in ogni caso verrà garantita una risposta h24. Così come – continua Fiore – i medici di base che lo vorranno potranno anche offrirsi per turni di continuità assistenziale così da assicurare la conoscenza delle storia clinica dei pazienti. Insomma, una revisione con una nuova concezione ottimizzata  della medicina di famiglia del territorio, per  rispondere, razionalizzando, ai bisogni del cittadino”.

Una nuova organizzazione studiata anche per sopperire alle carenze dei medici di famiglia. A livello regionale si è scesi da 5mila a 3.900, mentre nella Tuscia ormai si viaggia sui 186. “Ma nei prossimi mesi – rivela il segretario Fimmg – potrebbero arrivare delle nuove leve, ovvero giovani dottori per coprire le zone carenti o sostituire chi è in proroga oltre i 70 anni di età”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA