Maturità Covid, studenti a scuola grazie ai genitori. Per chi non può ci penseranno i Comuni

Un'aula scolastica
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Martedì 12 Maggio 2020, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 15:01
Saranno i genitori ad accompagnare i figli a scuola per la maturità. Ogni istituto superiore della provincia invierà nei prossimi giorni una comunicazione alle famiglie affinché si organizzino in vista del 17 giugno. Ma chi non potrà non verrà lasciato da solo: «Scriveremo a tutti i sindaci chiedendo una mano. Per quanti non riusciranno a portare con mezzi propri i maturandi a sostenere l’esame di Stato, sarà lo scuolabus o un’altra vettura comunale a garantire il trasferimento», annuncia Eugenio Stelliferi, consigliere provinciale delegato alla materia, insieme al collega Augusto Bracoloni, responsabile dell’Edilizia scolastica.

Maturità, tra incertezze e spazi (spesso) troppo piccoli. Per la riapertura il nodo dei trasporti

Sono stati loro a fare gli onori di casa ieri mattina a Palazzo Gentili per la prima riunione in vista della maturità 2019. Un primo tavolo a cui hanno partecipato Cgil, Cisl, Uil, Gilda, la professoressa Andreina Ottaviani in rappresentanza dei dirigenti scolastici del Viterbese e per l’Ufficio scolastico provinciale il responsabile Daniele Peroni e due membri del suo staff.

«In attesa dell’ordinanza con cui il Miur chiarirà le modalità di esecuzione della prova, specificando chi dovrà fare cosa – spiega Stelliferi – abbiamo voluto avviare un confronto per evitare di trovarci impreparati o a dover risolvere i problemi all’ultimo minuto». Dal dibattito, sono emerse le preoccupazione del mondo della scuola. “I ragazzi che sosterranno l’esame quest’anno passeranno alla storia come quelli della maturità Covid. Contiamo che molti dei dubbi sollevati vengano chiariti dalle linee guida ministeriali. In ogni caso – continua il consigliere – ci aggiorneremo di nuovo per seguire passo passo la situazione e intervenire dove necessario”.

Soddisfatti i dirigenti scolastici. «Questo percorso avviato è molto positivo. In attesa che il Miur chiarisca come dovremo comportarci – dichiara Andreani – avere al fianco gli enti locali in questa fase di emergenza sanitaria è fondamentale e ci conforta». Anche perché la collaborazione diventerà ancor più cruciale per la riapertura di settembre. “Su quello ci sarà molto da lavorare insieme. Ma un passo alla volta”, conclude la preside.
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