Viterbo, l'Università della Tuscia aiuta le aziende a produrre mascherine

Viterbo, l'Università della Tuscia aiuta le aziende a produrre mascherine
di Carlo Maria Ponzi
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Domenica 29 Marzo 2020, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 15:44

Coronavirus: l’Università degli studi della Tuscia in campo, insieme ad aziende con sede a Valentano e Orte, per la produzione di mascherine chirurgiche dotate di migliore performance di filtrazione.
 
Ai tempi del Covid-19, anche le realtà industriali e di ricerca del Viterbese si sono messe in moto per fornire il loro apporto e contribuire in modo sostanziale ad affrontare l’emergenza attraverso la riconversione delle loro linee produttive.
 
«Ed ecco – spiega il rettore Stefano Ubertini – che nel giro di pochi giorni è nata una fattiva collaborazione tra i ricercatori dell’ateneo e alcune imprese. Si tratta della Dimar Group spa di Valentano, specializzata nel settore della produzione di borse per grandi marchi della moda, e la Gruppo Forte srl di Orte, specializzata nella preparazione di abbigliamento personalizzato per diverse discipline sportive».
 
Le due aziende godono del sostegno del team di ricercatori di Ingegneria industriale di Unitus nella scelta dei materiali più adeguati all’applicazione (tessuto non tessuto di varie tramature a base polipropilene o poliestere, politetrafluoroetilene espanso, ecc.) sulla base di studi scientifici e report di caratterizzazione di materiali a disposizione. Non solo:  Dimar e Gruppo Forte saranno messe  in contatto con potenziali fornitori di materiali e laboratori accreditati dalle regioni e dai ministeri per la certificazione delle mascherine che verranno prodotte. 
 
Come è articolata la collaborazione e per quali obbiettivi? «Stiamo seguendo una molteplicità di strade – sottolinea Giuseppe Calabrò, presidente del corso di laurea in Ingegneria industriale - che porteranno nel breve termine alla produzione, sia di mascherine igieniche monouso per utilizzo da parte della popolazione comune e di personale sanitario non a stretto contatto con contagiati, sia di mascherine chirurgiche dotate di migliore performance di filtrazione. L’intenzione è anche quella di proseguire nella ricerca di materiali e potenziali partner da coinvolgere con obiettivo di creare una filiera con maggiore capacità produttiva, in cui ogni azienda possa mettere a disposizione le proprie expertise». 

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