Marciapiedi Ponte dell'Elce, sforati i termini: «Ma presto riapriremo». La storia dell'opera

Marciapiedi Ponte dell'Elce, sforati i termini: «Ma presto riapriremo». La storia dell'opera
di Massimo Chiaravalli
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Domenica 28 Febbraio 2021, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 15:35

Il lato negativo è che oltre ai termini degli annunci verranno sforati anche quelli ufficiali. Prima di riaprire mancano infatti l’asfaltatura, il semaforo e la segnaletica per l’attraversamento pedonale. Marciapiedi a Ponte dell’Elce: il primo step - dal quartiere residenziale fino a prima del curvone - si sta per chiudere, ma c’è ancora molto da fare, sostiene l’assessore Laura Allegrini: «Il progetto proseguirà dalla casa cantoniera fino a quasi Porta Romana».

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La zona conta poco meno di 3 mila abitanti. Del collegamento pedonale con la città – circa un chilometro di strada - si parla da quando è nato il quartiere, nel 2010. Questo in virtù della pericolosità del tratto da percorrere a piedi. Appena due anni dopo, con Giulio Marini sindaco, il consigliere del Pd Fabrizio Fersini aveva presentato una mozione approvata all’unanimità dall’aula. Ci sono state in seguito raccolte firme, fino alla nuova richiesta di intervento della consigliera di Forza Italia Antonella Sberna (oggi assessora) quando sindaco era invece Leonardo Michelini.

Quel tratto di Cassia sud nell’ultimo periodo ha avuto una storia travagliatissima. A metà dicembre del 2019 è stato chiuso da strada Ponte sodo a via Buon pastore per mettere in sicurezza la scarpata. E’ rimasta in quel modo per qualche mese, per poi riaprire a senso unico alternato e infine a doppio senso. Da lì sono partiti gli annunci sul marciapiedi: lavori entro l’estate 2019, quindi a settembre 2020.

I soldi il Comune ce li ha messi, 230 mila euro, il contratto con la ditta che ha vinto l’appalto, la Co.Ge.Co, verrà però firmato il 3 ottobre 2020. Inizio previsto: 24 novembre, ma si partirà solo il 9 dicembre.

Poi altri annunci sul termine lavori: una volta il 20 febbraio, quindi entro fine febbraio, mentre il cartello del cantiere indica 90 giorni a far data dal 24 febbraio (dunque appena scaduti). Sulle determine del dirigente si legge invece il 4 marzo, che comunque verrà sforato. Nel frattempo, a dicembre, una parte dei lavori - scavo, carico e trasporto a discarica del materiale di risulta, compresi oneri per lo smaltimento – è stata subappaltata.

Questo il quadro della situazione fornito dall’assessore. «I lavori sono quasi conclusi. Il marciapiedi è terminato, deve essere solo asfaltato. E’ stata messa in sicurezza la rupe, il problema è che devono essere fatte alcune operazioni di sicurezza, come l’impianto del semaforo e le strisce per l’attraversamento pedonale».

Data della riapertura? «E’ tutto legato semaforo, ma parliamo di tempi brevi». L’opera però è tutt’altro che conclusa. «Ora arriva fino alla fine della rupe, ma è solo il primo stralcio. Il secondo prevede anche la bonifica, concordata con la Regione, della zona intorno alla casa cantoniera, con un’altra parte di marcipiedi. Il progetto – conclude - include inoltre la sistemazione fino al bar Grandori».

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