Ma in questo bilancio la parte del leone la farà Massimo Erbetti del M5S, che da solo vuole arrivare a presentarne 5mila. «Stiamo facendo la colletta per le risme di carta», ironizza. Scherzi a parte, «dobbiamo vedere come incastrare le cifre, ma non se se arriveremo a 5mila. Perché così tanti? Il motivo spiega non è puro ostruzionismo: una volta tanto vorremmo riuscire a parlare di cifre e informare i cittadini».
E la mente corre agli anni scorsi. La paternità del bilancio 2018 era dell'amministrazione Michelini, pur con la giunta Arena già in carica da pochi giorni. E quindi l'ultimo precedente va considerato quello del 2017: allora gli emendamenti furono solo 500, di cui 400 dell'allora consigliere del M5S Gianluca De Dominicis. Era la notte dei lunghi coltelli, quella in cui Viva Viterbo votando no lasciò la maggioranza. Ma il grillino da solo già nel 2015 ne aveva preparati 2 mila. Nulla in confronto agli oltre 15 mila del 2014, con l'immagine poco bucolica di un Giulio Marini armato di trolley a rotelle alla presentazione.
E gli altri? Nel merito tengono tutti le carte coperte, ma è stato un fine settimana di lavoro (politico), di scrittura degli emendamenti. «Sicuramente meno di cento» commenta Chiara Frontini (Viterbo 2020), «una ventina» le proposte di Giacomo Barelli (Viva Viterbo), «un numero ragionevole, non pretestuosi» dice Luisa Ciambella per il Pd. Sicuramente «pochi» quelli di Impegno Comune e Viterbo dei cittadini, assicura Lina Delle Monache.
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