Mafia viterbese, esce dal carcere uno degli arrestati: il primo dopo 14 mesi

l'operazione Erostrato
di Maria Letizia Riganelli
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Giovedì 9 Aprile 2020, 07:25
Mafia viterbese, esce dal carcere uno degli arrestati. A Pavel Ionel, “l’uomo di fiducia di Ismail Rebeshi, il presidente del collegio giudicante Gaetano Mautone, ha concesso i domiciliari con braccialetto elettronico.

Pavel è il primo, tra gli 11 finiti in carcere il 25 gennaio 2019, a lasciare la cella. L’istanza di scarcerazione è stata presentata i primi di aprile dall’avvocato di fiducia del romeno, Michele Ranucci, e ieri è arrivato l’ordine di sostituzione della misura. Il pm aveva espresso parere negativo.

«Pavel Ionel - ha spiegato l’avvocato Ranucci nell’istanza - non è assolutamente il personaggio che si è voluto dipingere e tutto questo viene confermato da un dato che non può non essere valutato. Lo stesso pm nella formulazione delle imputazione non ha contestato nei confronti di Pavel l’appartenenza all’associazione a delinquere di stampo mafioso, ma si è limitato a inserirlo in un numero esiguo di reati fine. Come se non bastasse, il collaborato di giustizia Sokol Dervishi in sede di interrogatorio ha chiaramente escluso la partecipazione dai reati contestagli. Escludendone categoricamente la partecipazione».

Pavel era stato arrestato insieme ai membri del sodalizio mafioso, capeggiato da Giuseppe Trovato e Ismail Rebeshi, 14 mesi fa. Secondo l’accusa il romeno sarebbe stato l’uomo di fiducia di Rebeshi. In particolare su ordine dell’albanese avrebbe studiato le abitudini di vita di un brigadiere, vittima di attentato, per poi incendiare l’automobile, avrebbe partecipato al tentato furto in un negozio di compro oro, e sempre su incarico di Ismail Rebeshi avrebbe messo a segno atti intimidatori, aggravati dal metodo mafioso, contro Doble Costanti, costituito parte civile nel processo.

«Sulla base dell’ipotesi accusatoria - spiega il giudice nell’ordinanza di scarcerazione - Pavel non sarebbe stato integrato nell’associazione di tipo mafioso, avrebbe partecipato a tre episodi delittuosi funzionali al perseguimento degli scopi dei sodali, avrebbe come azioni come uomo di fiducia o incaricato direttamente da Rebeshi».

E visto che l’albanese è ristretto in isolamento non sarebbero ravvisabili motivi per far continuare la detenzione.
Pavel nei prossimi giorni lascerà il carcere di Torino e farà ritorno a Viterbo. Resterà ai domiciliari con braccialetto elettronico e non potrà comunicare con nessuno. Vietato anche l’uso di telefono e apparecchiature elettroniche.

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