Macchina del fango, salta la testimonianza di Renata Polverini

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Mercoledì 12 Maggio 2021, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 11:23

Stampa, potere e favori. Si ferma, ancora una volta, il maxi processo sulla presunta macchina del fango che tra il 2011 e il 2012 colpì politici e imprenditori della Tuscia. E salta anche l’esame dell’ex presidente della regione Renata Polverini.
Il procedimento nasce dall’inchiesta del pm Massimiliano Siddi chiamata “IV Potere” che vede alla sbarra il giornalista viterbese Paolo Gianlorenzo e altri sette imputati. Parti civili il senatore Battistoni, il patron della Viterbese Piero Camilli e un altro giornalista. Gli imputati, sono accusati a vario titolo, di tentata estorsione, corruzione, abuso d’ufficio.
Tutto nasce nel 2011 dalle denunce di un gruppo di redattori dell’Opinione e dalle querele di Piero Camilli e dell’allora consigliere regionale del Pdl Francesco Battistoni. Nel 2012 l’ipotesi di reato si ingigantisce con l’implicazione di Angela Birindelli e dei vertici dell’Arsial, gli inquirenti setacciando le carte scoprono anomalie nei faldoni che riguardano le spese del Vinitaly. Nell’indagine però il punto cardine sarebbe il presunto scambio di favori tra stampa e politica. E il giornalismo utilizzato per colpire una parte e supportarne un’altra, quella che avrebbe meglio elargito i fondi. A raccontare cosa accadeva e la presunta commistione ieri è stata chiamata a testimoniare Renata Polverini, a tempi dell’inchiesta presidente della Regione Lazio.
La governatrice, che nel 2012 fu ascoltata dalla Procura come persona informata sui fatti, però non ha parlato. Il collegio giudicante ha un giudice nuove che durante le indagini svolse la funzione di gip e quindi è incompatibile.
Gli atti del procedimento sono stati inviati al presidente del Tribunale che dovrà nominare un nuovo giudice. Solo allora potrà ripartire il processo. 
L’udienza della ripartenza, con la testimonianza della Polverini è prevista per il prossimo 8 settembre.

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