L'intervista/Luciano Siddi, il mister che ha insegnato calcio in Giappone

Luciano Siddi
di Marco Gobattoni
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Giovedì 23 Gennaio 2020, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 16:38
Il legame tra il calcio viterbese e il mondo del soccer orientale, parte da lontano. Precursore di questo matrimonio che ha portato arricchimento culturale, oltrechè sportivo naturalmente, fu Luciano Siddi.
Siddi –rappresentante viterbese di una certa categoria di mister che hanno fatto della professionalità e serietà uno stile di vita– ci racconta il suo percorso vissuto a stretto contatto con il calcio giapponese. Un cammino partito addirittura nel 1991, quando –quasi per caso– iniziò una collaborazione che è durata quasi trenta anni.


(I giovani giapponesi allenati da Siddi)

Mister Siddi ci racconta come è maturato il suo avvicinamento con il calcio giapponese?
«E’ nato grazie ad un viaggio che doveva portare in Finlandia. Un spedizione di oltre quaranta persone tra studenti e professori, si rivolse ad un tour operator italiano per organizzare una permanenza intermedia nel nostro Paese, prima del viaggio che questo gruppo avrebbe dovuto concludere in Finlandia. L’allora presidente della Provincia Ugo Sposetti, mi chiese se gentilmente avessi potuto fare da cicerone a questo gruppo – che aveva come base Roma – durante la loro permanenza a Viterbo. Dissi di si e da allora è iniziato un viaggio fantastico».

Ce lo racconta
«Ho collaborato due anni con l’Università di Meikai: in Giappone i corsi universitari durano tre anni e io, e altri amici allenatori che avevo coinvolto in questa avventura, seguivamo i ragazzi dell’ultimo anno. La prima cosa che mi ha colpito è stata la meticolosa organizzazione di ogni cosa: il rispetto per il lavoro altrui e per l’essere umano in generale».

Di cosa si occupava ?
«In Giappone, i campionati scolastici, sono una cosa seria. Giocano negli stadi occupati solitamente dai professionisti ed hanno una voglia di crescere e migliorare maniacale. Il nostro lavoro veniva preceduto da una relazione tecnica che ci inviavano gli allenatori giapponesi: nostro compito era quello di aiutarli a migliorare tattica e tecnica di gruppo».

(Luciano Siddi durante un allenamento)

Lo scambio era reciproco ?
«Si, un anno andavamo noi da loro e l’anno successivo sbarcavano loro in Italia. Dopo Meikai ho lavorato per oltre venti anni con l’Università Tokogakuuen: ricordo ancora il professor Kato; persona di una serietà assoluta. Lì i rapporti umani sono molto rigidi: i professori sono professori e gli studenti fanno gli studenti: non c’è un rapporto confidenziale; eppure mi sono sentito sempre a casa».
 
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